Dal CdZ al Municipio, la presidente Beatrice Uguccioni fa il bilancio di 10 anni di lavoro
Fra circa due mesi i milanesi saranno chiamati a rinnovare le istituzioni comunali. Oltre al Sindaco e al Consiglio comunale i cittadini della nostra zona voteranno per il nuovo Municipio di Milano 9 (ex Consiglio di Zona 9). Scadrà quindi il mandato di Beatrice Uguccioni, attuale Presidente del CdZ 9, cui abbiamo chiesto un consuntivo della sua attività. Con un occhio anche al futuro.
Che bilancio si sente di fare di questi 10 anni (2 mandati) alla guida della nostra Zona? Quali i risultati ottenuti? Ci sono obiettivi che non è riuscita a raggiungere?
Innanzitutto devo dire che è stato un lavoro di squadra, svolto insieme ai Consiglieri e ai Presidenti di Commissione che desidero pubblicamente ringraziare. Molti sono stati i progetti – piccoli e grandi – che abbiamo realizzato all’interno dei vari quartieri di cui è composta la nostra vasta Zona che – ricordiamocelo – conta 180 mila abitanti, ossia più di Bergamo e poco meno di Brescia. Alcuni progetti sono iniziati anni fa e proseguono tutt’ora: lo sportello Alzheimer, avviato con l’Ospedale di Niguarda e la collaborazione con le associazioni che si occupano di una patologia così degenerativa; l’Università della Terza Età; il Consiglio di Zona dei Ragazzi e delle Ragazze che, partito dalla Zona 9, si è esteso a tutta la Città; la rivalutazione dell’Auditorium Ca’ Granda che è a disposizione della cittadinanza per organizzare eventi e che è attualmente utilizzato anche dalla Civica Scuola di Cinema “Luchino Visconti”, che ha sede proprio nella nostra Zona. E poi le tante iniziative culturali diffuse nei quartieri, attraverso le quali si è tentato di creare occasioni di incontro e socializzazione, insieme ai commercianti e alle molte e importanti realtà associative che quotidianamente operano sul territorio. Non posso non citare, per quanto riguarda Pratocentenaro, il recupero della struttura di via Val Maira che da luogo degradato si è trasformato in centro polisportivo, frequentato da persone di tutte le età, e l’avvio dei lavori di riqualificazione del mercato coperto così come il percorso che ha portato al recupero della cosiddetta ex Asl di Affori all’interno di Villa Litta che è ora in fase avanzata di restauro: al termine dei lavori vi sarà una Sala Polifunzionale in cui allestire mostre, organizzare presentazioni di libri, programmare incontri e assemblee ed anche celebrare matrimoni civili, in un luogo accogliente, circondati del Parco. Come non segnalare la Casa delle Associazioni realizzata in Bovisasca e i vari orti e giardini condivisi, in cui le persone si possono incontrare. Certamente è da rivendicare la riqualificazione del Centro Sportivo Ripamonti dopo l’incendio del 2011, ossia dopo che la struttura era stata oggetto di infiltrazioni ‘ndranghetiste e le svariate iniziative sulla legalità. Lo sforzo fatto per il riordino dei nostri quartieri come quando è stata aperta la fermata della M3 in Comasina senza un parcheggio di corrispondenza che invece ora c’è. Voglio anche ricordare che è in atto l’iter che porterà finalmente alla riqualificazione dell’area ex Bovisa Gasometri e della ex Caserma Mameli. E poi il quartiere Isola con la Casa della Memoria e le sue nuove piazze, luoghi di passaggio e di turismo. Non mi dimentico certo della questione Seveso: una parola che quando viene pronunciata fa tremare le vene perché fa pensare alle esondazioni. Ebbene, in questi anni è stato messo a punto un sistema di allerta e monitoraggio puntuale, che si sta perfezionando, e che ha visto attivi e presenti in modo coordinato in particolare la Protezione Civile, la Polizia Locale, i Vigili del Fuoco, MM ed Amsa. Ciò non basta e per questo sono stati avviati i progetti per la realizzazione di bacini artificiali. Naturalmente un mero elenco delle cose portate a termine in Zona 9 sarebbe molto lungo e, comunque, incompleto. C’è ancora molto da fare. Occorre proseguire ancora più tenacemente con il recupero e il riutilizzo di spazi abbandonati e degradati e la sistemazione per esempio della piscina Scarioni; è necessario una maggiore incisività su tutta la questione case popolari: la scelta del Comune di trasferire la gestione del proprio patrimonio a MM è stato un primo passo importante ma serve una svolta perché le assegnazioni siano più veloci. Sulla sicurezza serve valorizzare il ruolo della Polizia Locale, potenziarne la presenza nelle strade e proseguire con installazione delle telecamere collegate con le Forze dell’Ordine. Un progetto che stiamo valutando in questi giorni e che potrà essere testato nei prossimi mesi è anche quello del controllo di vicinato. E poi è ancora aperta la partita relativa alla modifica dei percorsi dei mezzi di superficie per garantire i passaggi est-ovest, la revisione della tracciature delle strisce blu e la realizzazione di un parcheggio di corrispondenza, per esempio, alla fermata Bignami, per alleggerire l’impatto del traffico in quartiere. Occorrerà continuare a sollecitare l’assessorato competente perché partano i lavori di abbattimento e ricostruzione della scuola Cassinis e terminino in tempi celeri.
Alle prossime elezioni comunali i milanesi saranno chiamati a eleggere i Consigli di Municipio che dovrebbero essere dotati di una maggiore autonomia rispetto agli attuali Consigli di Zona. Quali saranno le principali novità?
I Consigli di Zona sono sempre stati le Istituzioni più vicine ai cittadini e ad accesso diretto, quelle a cui ci si può rivolgere per segnalare questioni e proporre progetti. La legge 56 del 2014, che istituisce le nuove Città Metropolitane, prevede anche per Milano la trasformazione delle Zone in Municipalità. Il cammino verso questa nuova realtà è iniziato qualche anno fa e, ora, giunge al termine con la modifica dello Statuto e del Regolamento comunali e la definizione delle competenze. Alle prossime elezioni si voteranno i Municipi con un Presidente o “Prosindaco” e un Consiglio di 31 membri (compreso il Presidente) e non più di 41 come è ora. Ci sarà l’elezione diretta del Presidente o “Prosindaco” del Municipio, come avviene per i Sindaci dei Comuni; la costituzione di una Giunta che velocizzerà alcuni passaggi e sarà ben definito e distinto il ruolo del Presidente del Consiglio e quello del Presidente (Prosindaco) del Municipio. Nel concreto, Municipalità vuol dire maggior controllo del territorio, maggiore autorevolezza, una struttura tecnico-amministrativa dedicata. Tutto ciò allo scopo di migliorare la qualità della vita dei concittadini, non solo attraverso attività culturali, sociali e aggregative – anche se necessarie per rendere vivo ogni quartiere – ma stabilendo le priorità sulle quali investire risorse economiche, umane e capacità politiche. Si è giunti, così, ad un primo fondamentale passo verso un nuovo modo di amministrare. Ci vorranno un paio d’anni per andare a pieno regime ed è evidente che si è solo all’inizio e che alcuni contenuti potevano essere più coraggiosi ma già dire che saranno i Municipi a dare gli indirizzi e a individuare le priorità degli interventi da fare, è una piccola rivoluzione. I Municipi si occuperanno in modo diretto di verde, edilizia scolastica, manutenzione, biblioteche e centri anziani.
Oltre ai risultati politico-amministrativi quale esperienza umana si porta con sé dopo tanti anni in Consiglio di Zona?
È stata certamente un’esperienza importante e intensa, iniziata quando avevo 35 anni e i miei tre figli – oggi ormai giovani e adolescenti- avevano 8, 6 e 2 anni. Far quadrare tutto era piuttosto complicato ma non mi lamento. La mia famiglia mi ha sempre supportata e incoraggiata. È stato un percorso che mi ha permesso di conoscere molte persone con tutto il loro bagaglio di competenze e di problematicità, mi ha costretto a considerare più aspetti contemporaneamente, a non fermarmi a un solo punto di vista, ma a valutare le differenti posizioni per cercare di arrivare ad una visione comune. Mi ha insegnato a prendere decisioni in tempo reale, ma anche ad ascoltare molto. Una cosa non è mai cambiata in 10 anni: ogni giorno entro in ufficio con l’idea di fare alcune cose e poi l’agenda immancabilmente viene stravolta da nuovi eventi e necessità. Ha già pensato a cosa farà “da grande”?
Ha intenzione di proseguire nel suo impegno politico a Milano?
Essere Presidente di Zona è un lavoro e un ruolo che ha il suo fascino e per il quale ringrazio prima di tutto i cittadini e i tanti colleghi e collaboratori, dai quali ho avuto la fortuna di essere sostenuta e aiutata. Con lo stesso spirito spero di poter ancora svolgere un ruolo in altri ambiti istituzionali al servizio della mia Città e non nascondo che, con amici e sostenitori, si sta valutando la candidatura per il Consiglio Comunale.