Il fioretto di Zorro: la vasca della discordia
Il Comune di Milano, finanziato dal governo ha a suo tempo approvato un progetto per la costruzione di una vasca di laminazione nel Parco nord, in una zona verde incastonata tra il cimitero di Bruzzano e i caseggiati di via Papa Giovanni XXIII in territorio bressese. Come si sa, la funzione di tale vasca, assieme ad altre 4 da costruire più a nord – a Senago, Varedo, Lentate e Paderno – sarebbe quella di limitare gli effetti delle piene del fiume Seveso, accogliendone le acque in surplus prima che esondino con gravi danni, come è successo tante volte, a Niguarda, Pratocentenaro, Ca’ Granda, Zara, Isola. Un obiettivo a prima vista assolutamente decisivo, ne sono convinti i sostenitori, per fare i conti con la furia distruttrice del torrente Seveso. Ma non tutti sono d’accordo. Come si può leggere a pag 5, l’Associazione Amici del Parco Nord, il Comune di Bresso e i duemila firmatari di una petizione antivasca temono che le acque del Seveso portino con sé rifiuti e inquinamento danneggiando il parco e mettendo a rischio la salute dei residenti. Soprattutto ora – il 4 aprile – l’Ente Parco, gestito dai sette Comuni confinanti con il Parco Nord, ha all’unanimità bocciato il progetto di una “vasca fogna” all’interno del nostro polmone verde, contestandone punto per punto l’impianto che né salverebbe l’ambiente né sarebbe sufficiente a garantire il blocco delle esondazioni. Ora. visto che i cantieri si apriranno a breve scadenza e che è previsto il loro completamento tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, non sarebbe il caso di mettersi attorno a un tavolo per cercare di trovare un accordo condiviso che salvaguardi sia la sicurezza sia l’ambiente?