Mafia a Milano: lo spazio per una risposta corale
C’è lo spazio per una risposta corale contro la mafia a Milano. La ricerca, condotta in collaborazione con l’Associazione Civitas Virtus e supportata dal CdZ 9, presentata da Rocco Sciarrone (sociologo Università di Torino) lunedì 7 marzo e discussa con Nicola Gratteri (Procuratore aggiunto di Reggio Calabria), presso l’Auditorium Ca’ Granda, ne ha evidenziato le basi. All’incontro, erano presenti Civitas Virtus, Comune e CdZ 9. Con questionari anonimi tra i commercianti di Zona si sono analizzati i comportamenti circa l’infiltrazione mafiosa, il contesto di legalità e la corruzione. La mafia è ritenuta una pericolosa forma di criminalità organizzata che causa danni irreversibili all’economia (87,1%), attiva nel traffico delle droghe, nel controllo degli appalti, nell’edilizia, nell’usura, nelle estorsioni. Del “pizzo” è stato vittima l’8,4%, il 18,7% conosce una vittima, il 65% lo ritiene un problema rilevante a Milano. Cifre simili anche per l’usura. I media hanno evidenziato che il 30,3% sarebbe indisponibile a testimoniare in un processo con imputati mafiosi, ma la lettura di Sciarrone è diversa. L’82% dei commercianti reagirebbe: chi con la denuncia, chi chiudendo o trasferendo l’attività, o rivolgendosi a un’Associazione Antiracket. Il 93,4% ritiene che la diffusione della mafia al nord sia favorita dalla corruzione e il 68,1% dalla disponibilità di politici ed imprenditori, ma il 68,1% ritiene possibile la sua sconfitta aggredendo la collusione. Quindi lo spazio di intervento c’è: i commercianti hanno fornito indicazioni e le Istituzioni dovrebbero adottare prassi per combattere la corruzione e, insieme alle Associazioni e ai cittadini, diffondere la conoscenza sugli strumenti normativi e le risorse già in essere.