Riqualificazione della caserma Mameli. Ecco le prime idee e proposte dei cittadini

2016-04 Riqualificazione della caserma MameliRenzo Cislaghi, portavoce dell’Osservatorio Mameli, è stato molto chiaro, sia durante l’incontro pubblico all’Auditorium Ca’ Granda del 23 marzo sia con la nostra redazione: “L’Osservatorio Mameli partecipa attentamente al piano d’ascolto del Politecnico di Milano portando il contributo dei cittadini del quartiere”. Questo ci rassicura sul fatto che si sta facendo tutto il possibile perché questo importante progetto di riqualificazione tenga conto delle idee e delle necessità dei nostri quartieri e dei suoi abitanti, presenti e futuri. Vediamo cosa è emerso dalla prima fase di percorso condiviso e partecipato, coordinato da Laura Montedoro, docente del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano. Come si sa, il Politecnico è stato incaricato di accompagnare il procedimento urbanistico in atto con un processo di progettazione partecipata e di ascolto attivo della Zona e della cittadinanza per accogliere istanze, auspici e aspettative rispetto al riuso della parte destinata all’uso pubblico e prefigurare ipotesi condivise di riuso temporaneo di alcuni spazi ceduti al Comune, nell’attesa della cantierizzazione del progetto definitivo. Durante l’ascolto dei cittadini sono emerse criticità e timori, legati allo stato attuale del quartiere e al progetto di riqualificazione della caserma. Per quanto riguarda il quartiere oggi si va dalla mancanza di luoghi di aggregazione alla mancanza di servizi (quartiere dormitorio), dalla carenza di collegamenti trasversali di trasporto pubblico all’eccesso di offerta commerciale, alla mancanza di uno spazio di lettura aperto 24 ore su 24. Per quanto riguarda il futuro si va dal timore di eccessiva offerta residenziale al mancato completamento della riqualificazione (si veda ad esempio l’ex Manifattura Tabacchi), dal persistere di servizi inadeguati per il quartiere fino al timore che non si guardi alla necessità del territorio. Per quanto riguarda le aspettative emerse dalla cittadinanza si va dalla necessità di insediare attività che rendano vivibile l’area durante tutte le ore del giorno alla realizzazione di alloggi sociali (per studenti e anziani), di un giardino condiviso, dalla realizzazione di un edificio destinato al commercio alla realizzazione di una biblioteca e di spazi per le associazioni e infine alla possibilità di insediare un presidio di pubblica sicurezza, magari un Commissariato di Polizia. Infine in merito al riuso temporaneo delle aree, nella fase che precede l’apertura del cantiere per dare vita al progetto definitivo, per ora si ipotizzano la realizzazione di un giardino condiviso e orti urbani, situati all’angolo fra le vie Suzzani e Gregorovius, luogo che quando la caserma era operativa era destinato al giardino del comandante e di una “Piazza dei Mestieri” che tanto successo ha riscosso a Torino.