“W il 25 aprile” è il titolo di un progetto dell’Anpi Pratocentenaro per le scuole di zona per ricordare il 25 aprile 1945, data dello sciopero generale insurrezionale che portò Milano e il nostro paese alla liberazione dalla dittatura nazifascista e, di conseguenza, alla Costituzione a alla democrazia. Un traguardo ottenuto con il sacrificio di tanti, uomini e donne che si opposero alla negazione delle libertà, alla guerra e alla fame. Ricordare dunque le persone e i luoghi della Resistenza è fondamentale, e in un tempo come quello di oggi in cui dominano intolleranza e discriminazione è bene trasmettere la memoria soprattutto ai più giovani se vogliamo educarli alla pace, al rispetto, alla solidarietà. Questo l’obiettivo del progetto creato dall’Anpi con il patrocinio del CdZ 9 e in collaborazione con il Centro Filippo Buonarroti e il Circolo Ferrovieri Martiri di Greco in particolare per gli alunni delle classi quinte della scuola elementare Pirelli. Nella settimana precedente la ricorrenza della Liberazione Inge Rasmussen, ex presidente dell’Anpi di Pratocentenaro, affiancherà in classe l’insegnante per una lezione articolata in tre momenti. Si presenteranno gli avvenimenti più significativi della Resistenza nel nostro paese per accennare poi alla Resistenza europea attraverso la lettura di alcune lettere di condannati a morte. Dopo una breve sintesi dell’insurrezione nella nostra città e della sua liberazione, con l’ausilio di Google map si condurranno infine i ragazzi in un percorso virtuale nella zona di Pratocentenaro a conoscere la storia di combattenti della Resistenza ricordati nelle lapidi del quartiere. Venerdì 22 aprile l’uscita degli alunni dalla scuola sarà un profluvio di colori e di allegria, un fiume di bambini che inonderanno le vie sventolando tanti piccoli tricolori. A tutte le scuole del quartiere l’Anpi suggerisce poi di affrontare attraverso musiche, racconti e immagini il concetto di solidarietà internazionale, tema che il Comitato Internazionale di Mauthausen ha posto quest’anno come punto di riflessione quanto mai attuale. Concentrare l’attenzione sulla solidarietà internazionale è infatti necessario per cercare di evitare tragedie come quelle cui assistiamo ogni giorno, guerre ed esodi che nutrono le nostre paure e ci spingono a chiuderci in noi stessi e nei baluardi eretti intorno ai nostri paesi.