Al Niguarda risparmi per 30 milioni in tre anni

Cura dimagrante per i servizi offerti dall’ospedale di Niguarda. Per il ministero della Sanità dovrebbero essere risparmiati 51 milioni di euro rispetto al budget 2015. Il direttore generale Marco Trivelli calcola i tagli in 10,7/10,8 milioni su 568 milioni di costi nel 2015. In ogni caso il governatore Roberto Maroni ha firmato con Trivelli un “piano di efficientamento” triennale che punta a risparmiare 30 milioni tra il 2016 e il 2018, garantendo il 41% quest’anno; metà, cioè 15 milioni, tagliando i costi e metà aumentando i ricavi. Perché se Niguarda è nel mirino del Ministero, la sfida, per il dg, è dimostrare che può spendere meno “senza ridurre l’attività e la qualità”. Tanto che, al capitolo personale, l’efficientamento comincia con l’assunzione di 20 infermieri e 7-8 dirigenti medici per dar fiato soprattutto alle chirurgie, in difficoltà di personale. L’“efficientamento” prevede un’ottantina di interventi in tutti i settori dell’ospedale, grazie ai quali si calcola di risparmiare uno 0,2% rinegoziando prezzi e contratti (con le gare aggregate su cui punta la Regione) nel breve periodo; e nel medio uno 0,3% mettendo mano alla logistica, tra l’1 e il 2% riorganizzando i percorsi clinici dentro l’ospedale, e fino al 3% su quelli “in rete”. Ad esempio, spiega il direttore sanitario Giuseppe Genduso, si punta ad avere il piano di dimissione entro 72 ore dal ricovero, a ridurre la degenza media pre-operatoria e per le consulenze cliniche, a eliminare i ritardi (con l’aiuto dell’Ats) nel passaggio dei pazienti alla riabilitazione interna o a strutture esterne dopo la fase acuta. Maroni sposa in pieno la linea del direttore generale: “Questo è un piano di efficientamento, non di rientro: in Lombardia non ne abbiamo bisogno perché non siamo in deficit. Il sistema sociosanitario lombardo è troppo avanti, per questo abbiamo chiesto al Governo di escluderci da questi criteri, riconoscendone la ‘specialità’ come ha già fatto non impugnando la nostra riforma”.