Amianto. Le vittime ricevute dal Papa

In occasione del 28 aprile, Giornata mondiale contro l’amianto e delle vittime del lavoro, in tutto il mondo si sono svolte manifestazioni. Anche in Italia le vittime dell’amianto e le loro associazioni hanno organizzato molte iniziative. In particolare, il Coordinamento Nazionale Amianto è stato ricevuto da Papa Francesco, dopo avergli inviato una lettera di cui pubblichiamo di seguito alcuni stralci: Non è facile scrivere di colleghi affetti da mesotelioma pleurico, neoplasia polmonare, che si spengono giorno dopo giorno. Sentirsi impotenti è frustrante, perché sai che il loro destino è già segnato. Alle sofferenza degli ex esposti va poi unita la sofferenza dei familiari che accudiscono con dedizione queste persone che ci hanno lasciato a causa di un’esposizione, che nessuno di loro e di noi sicuramente ha cercato. Certamente, in tutti questi anni, i datori di lavoro conoscevano benissimo i rischi sulla salute causata dalle fibre di amianto ma purtroppo si è privilegiato il guadagno facile proveniente dall’uso di detto minerale, trascurando gli ambienti di lavoro e l’integrità psicofisica di tutti coloro che, per anni, sarebbero stati esposti. Esiste, inevitabilmente, una grande responsabilità dei datori di lavoro, così come delle istituzioni e dei governi che si sono succeduti negli anni. Ancora oggi, dopo 23 anni dalla messa al bando dell’amianto, le Associazioni e i Comitati degli ex esposti e delle vittime da amianto sono costretti a lottare contro l’Inail che non riconosce le malattie professionali, pur evidenziate e descritte dalle Asp che effettuano la sorveglianza sanitaria. L’Inail non riconosce le rendite ai superstiti del lavoratore o della lavoratrice deceduti per esposizione all’amianto e ci costringe ad effettuare ricorsi legali che hanno un percorso lunghissimo. Nessuno, fino ad oggi, ha voluto capire che l’Inail è in conflitto di interesse non può essere contemporaneamente un Ente riconoscitore e erogatore. Il 28 aprile, giornata mondiale delle vittime dell’amianto, un Suo intervento in merito potrebbe illuminare le menti di coloro che dovrebbero fermare la produzione dei prodotti con amianto.
• L’Inail condannata a riconoscere la malattia professionale di un ex operaio esposto all’amianto Il 21 aprile il Tribunale di Monza ha condannato l’Inail a riconoscere la malattia professionale ad un ex operaio della Breda Fucine di Sesto San Giovanni colpito da un tumore alla laringe nel 1996. L’Inail si è sempre rifiutata di riconoscere a Silvestro Capelli la malattia professionale nonostante gli avesse riconosciuto nel 2006 l’esposizione all’amianto, costringendolo ad andare in causa per far valere i propri diritti. ll Tribunale ha riconosciuto il 60% di danno biologico all’ex lavoratore, condannando l’Inail al risarcimento e alla costituzione di una rendita. Questa è una sentenza che stabilisce un principio che apre una nuova strada per il riconoscimento di tutte le malattie professionali finora negate.