Il progetto Nove+ per i giovani

A volte accade che i ragazzi non ne vogliano proprio sapere di studiare. Così capita spesso che scelgano di lasciare presto la scuola. Ma l’abbandono scolastico è una sconfitta non solo per i ragazzi, ma anche un fallimento della scuola e della società. Forse l’hanno pensata così anche i promotori di un nuovo progetto di recupero per i ragazzi, soprattutto per quelli che vivono difficili situazioni familiari, al fine di cercare di evitare che cadano nei circuiti della microcriminalità e dell’emarginazione sociale. Parte dai quartieri di Isola, Affori, Bovisa, Dergano, Bruzzano, Comasina e Niguarda, il nuovo progetto “Nove+”, che prende il nome dalla zona di Milano a cui si rivolge, e che vedrà coinvolti 15 partners: il Comune di Milano, “Altis-Alta Scuola Impresa e Società” della Cattolica, quattro istituti scolastici e otto enti non profit della Zona 9, che hanno scelto la “Fondazione Mission Bambini” come capofila per le competenze nell’ambito della progettazione e della raccolta fondi. Essa è riuscita a vincere il bando di Fondazione Cariplo, dedicato al welfare di comunità, che con una dotazione di 950mila euro copre più del 50% del budget del progetto, che è di 1,7 milioni di euro. Il progetto “Nove+” è stato presentato il 15 aprile presso l’Auditorium Ca’ Granda, alla presenza di Francesco Cappelli (assessore all’Educazione del Comune di Milano), Beatrice Uguccioni (presidente del Consiglio di Zona 9), Giovanni Fosti (Commissario della Fondazione Cariplo) e Goffredo Modena (presidente della Fondazione Mission Bambini). È stato spiegato che il progetto Nove+ nasce dal territorio, mettendo in rete scuole, enti non profit, attori economici ed istituzioni. L’obiettivo comune è quello di produrre un reale cambiamento del sistema dei servizi educativi in Zona 9, per renderlo più efficace e inclusivo. I destinatari sono 1.500 famiglie con figli minori, 3.500 minori, fra i 6 e i 18 anni, che frequentano 8 istituti scolastici e 200 giovani, fra i 14 e i 23 anni, che saranno inseriti nel sistema lavorativo attraverso attività produttive e commerciali del territorio. Il progetto si svilupperà in tre anni, con diversi protagonisti, le famiglie, le scuole, le imprese, gli enti non profit: 1) le famiglie, che troveranno un nuovo punto di riferimento nei cinque poli territoriali in via di costituzione; 2) le scuole, dove i docenti verranno formati su nuove tecnologie, didattica inclusiva e didattica per competenze; 3) i giovani e le attività produttive e commerciali del territorio, con l’avvio di progetti di scuola/bottega per l’ottenimento della terza media per gli studenti a rischio di abbandono scolastico e l’avvio di percorsi che favoriscano l’occupazione giovanile; 4) gli enti non profit del territorio, già coinvolti nel progetto in qualità di partner, per un coinvolgimento ulteriore di aziende e privati nel trovare nuovi fondi per il progetto; 5) “Altis-Alta Scuola Impresa e Società” dell’Università Cattolica, che si occuperà della valutazione degli esiti di progetto.