Sessanta creativi per il restyling delle nostre “vedovelle”

“Drago Verde” o “Vedovella”, due termini per indicare uno dei simboli più cari ai milanesi, la mitica fontanella pubblica conosciuta in tutto il mondo. Dal piccolo rubinetto di ottone a forma di testa di drago sgorga ininterrottamente fresca acqua potabile che con il suo flusso continuo nell’immaginario popolare richiama il pianto inconsolabile delle vedove. Progettata nel 1931 ha una forma inconfondibile cui i milanesi non intendono rinunciare come dimostrano le molte interviste raccolte dagli studenti, futuri designer della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, chiamati ad essere protagonisti di un’interessante iniziativa nell’ambito del Fuori Salone milanese. #ildragoverdesiveste questo il nome dell’iniziativa voluta da Metropolitana Milanese gestore del servizio idrico integrato della città, in partnership con Pubblicità Progresso e Domus e con il patrocinio del Comune di Milano, cui hanno partecipato 60 giovani creativi provenienti da tutta Italia e da tutto il mondo. La sfida era dare una nuova veste alla vedovella nel rispetto di quattro elementi, il cappello, il muso del drago, lo stemma della città, il colore, dare cioè una nuova forma alla sostanza. Sono così nati ben 19 progetti originali e fantasiosi. C’è la fontanella con comodo sostegno per la borsetta e la presa per caricare il cellulare, quella che ha come base la pianta della nostra città, quella che fa scorrere l’acqua su uno scivolo, quella disadorna quasi scheletrica, quella abbellita da addobbi floreali e tante altre tutte gradevoli. L’opera premiata “The new vedovella of Milan”, dallo stile sobrio ed essenziale molto moderno, poggia su una base particolarmente affascinante che coniuga praticità e ornamento: da un lato la bellezza data da un gioco di azzurri tasselli trasparenti come acqua pura, dall’altro la funzionalità rappresentata da una vaschetta per dissetare i nostri amici animali. Realizzata in autunno, la nuova fontanella sarà posta in una zona significativa della città. “Sarà un unico esemplare – ha dichiarato Stefano Cetti, direttore generale di MM spA – in quanto le 564 vedovelle già esistenti non verranno sostituite né modificate: le vedovelle non si toccano, sono infatti un elemento identitario imprescindibile. Stiamo nel frattempo inserendo in città nuove case dell’acqua, nove sono già in funzione e altre tredici provenienti dall’Expo, saranno collocate a breve”. Da questa operazione di carattere culturale-comunicativa prenderà l’avvio una capillare campagna pubblicitaria sul valore dell’acqua pubblica, le caratteristiche del servizio idrico integrato della città di Milano e la buona gestione di questo bene così prezioso per l’uomo.