Silvana Scaravelli: un quadro per un dibattito

L’ultima opera della pittrice Silvana Scaravelli, che da anni vive e lavora nella nostra zona, è un quadro grandissimo, un olio su tela alto più di due metri, e quasi largo uguale. “Con quest’opera ho voluto esprimere i miei pensieri riguardo l’omosessualità, mentre si fa un gran parlare delle unioni fra persone dello stesso sesso. E il mio quadro vuole essere anche lo spunto per un dibattito su questo tema”. Osservando il lavoro dell’artista, notiamo subito i colori: sono tutte tinte calde, fra il marrone, il giallo ocra e il porpora. Quasi al centro del quadro è raffigurata una figura umana che esce da una casa quasi volando: “Il più delle volte gli omosessuali non vengono accettati neanche dalla famiglia, e quindi penso che l’unico modo per liberarsi sia uscire di casa per poter esprimere i loro sentimenti reciproci. E pensare che nella culla della civiltà occidentale, la Grecia antica, l’omosessualità era tollerata e spesso vissuta pubblicamente”. Al centro del quadro spiccano due bellissimi leoni, entrambi con una ricca criniera, che si scambiano tenerezze, e due mufloni molto vicini. Silvana ci spiega: “È risaputo che l’omosessualità è praticata anche in natura”. E in cima al quadro, al vertice di tutto, vediamo, dentro una forma centinata e dorata che ricorda i dipinti religiosi, un gruppo di ecclesiastici in giudizio. Silvana spiega ancora: “Le discriminazioni che subiscono gli omosessuali hanno quasi sempre un’origine religiosa, che li giudica negativamente considerandoli una sorta di deviazione della ‘natura’. È stata la religione monoteista a condannare e anche a mandare al rogo gli omosessuali, distruggendo la vita di tante persone”. Quest’opera è un giro nella storia; infatti in un angolo è raffigurato un uomo dietro il filo spinato di un campo di concentramento, poiché il nazismo ha perseguito anche gli omosessuali. Nello spigolo sinistro del quadro, in basso, su sfondo rosso scuro dove sono indicati nomi di Paesi che hanno definito norme adeguate, dove le coppie omosessuali possono liberamente adottare dei bambini, spicca il grande vuoto dell’Italia: “Ora che anche in Italia è passato il riconoscimento delle unioni gay, sarebbe bene pensare alla omogenitorialità, per poter vedere le coppie, sorridenti, con in braccio i loro bambini”. In basso, nell’angolo opposto, Silvana si apre alla speranza: “Rifacendo-domi a un opera di Picasso, ho rappresentato due donne che corrono libere e felici, a piedi nudi sulla sabbia, verso un futuro migliore.” Il 14 maggio, alle 16, presso il Centro Culturale della Cooperativa di Via Hermada 14, potremo avere l’occasione di vedere l’opera di Silvana Scaravelli in un evento intitolato “Il giardino… dei fiori sommersi”, che ci darà anche l’occasione di parlare del tema dell’omosessualità.