Vasca di laminazione al Parco Nord: grande partecipazione all’assemblea pubblica del 19 maggio presso il Municipio di Bresso

Delle ultime vicissitudini delle vasche del progetto Seveso vi abbiamo informato con i due articoli. Articoli scevri da considerazioni ed opinioni ma di semplice cronaca. Non si può dire la stessa cosa per quanto riguarda il racconto che vi proponiamo della bella e partecipata assemblea pubblica, organizzata dall¹Associazione Amici Parco Nord e Comitato Acque Pulite e dall¹emblematico titolo “Cambiare idea si può”, svoltasi giovedì ‘9 maggio u.s. presso l’aula consigliare del Comune di Bresso.

Moltissimi gli interventi di cittadini, dei Comuni di Milano, Bresso, Sesto, Senago, Cusano e Cormano e dei rappresentanti Istituzionali, quali il Sindaco di Bresso e di Cormano, l’Assessore all¹Ambiente di Cinisello e di Sesto, l’onorevole Daniela Gasparini, il Direttore del Parco Nord, un professore di idraulica del Politecnico di Milano oltre ovviamente l’apprezzata introduzione e conclusione dei lavori del Presidente dell¹Associazione Amici del Parco Nord.

Subito due note polemiche proprio per capire che non ci limitiamo alla semplice cronaca: la prima è l’incresciosa assenza di rappresentati del Comune di Milano e della Città Metropolitana. Hanno forse paura di “sporcarsi le mani” visto che sono in campagna elettorale? Oppure non hanno il coraggio di raccontare ai cittadini che, anche se da qualche mese a questa parte il progetto di messa in sicurezza del Seveso ha qualche problema, vogliono andare avanti lo stesso anche a costo di andare a sbattere contro un muro?

La seconda: alcuni cittadini hanno fatto interventi molto allarmistici, arrivando a prefigurare con la costruzione di questa vasca rischi pesantissimi per la salute delle persone, in particolare per i residenti. Si sono uditi richiami all’Ilva di Taranto, all¹Icmesa di Seveso, ai possibili danni provocati dai fanghi che si depositerebbero nella vasca e alle sostanze volatili, presenti nella acque del Seveso stoccate dentro il bacino, che andrebbero a disperdersi nell’aria, raggiungendo concentrazioni pericolose. Su questo sentiero pericoloso Zona Nove non vi segue: il fiume è inquinato è fuori dubbio ma fare queste affermazioni pesantissime, creando allarme sociale senza avere riscontri ufficiali non ci pare un buon modo per perorare una causa che condividiamo, ovvero la salvaguardia del Parco Nord dal progetto Aipo. Oltretutto il Comune di Milano ha fatto esaminare i fanghi del Seveso raccolti a Pratocentenaro dopo una delle tante esondazioni e i risultati hanno evidenziato che non sono nocivi per la salute. Anche per quanto riguarda le sostanze volatili ci piacerebbe capire meglio su che basi scientifiche poggiano queste affermazioni visto che stiamo parlando delle stesse acque che scorrono tutti i giorni a fianco delle case dei residenti del Quartiere Papa Giovanni XXIII a Bresso.

Fatte queste doverose premesse ecco un breve sunto di alcuni interventi della serata. Ci scusiamo con coloro che non verranno citati ma lo spazio è tiranno.

*Arturo Calaminici (Presidente Associazione Amici Parco Nord): il punto di partenza della vicenda è comune a tutti: i quartieri di Milano non devono essere invasi dal fiume Seveso. Le strade per raggiungere questo obiettivo hanno creato e stanno creando divisioni. Noi ci opponiamo alle vasche perché sono una soluzione distante dalle nostre posizioni. Abitiamo nell’area più densamente popolata e urbanizzata d¹Europa: ecco perché i progettisti vogliono costruire la vasca nel Parco Nord. Non c’è spazio per realizzarla altrove. Questa situazione ricorda la vicenda dell’aeroporto di Bresso. quando è stato commissionato al Politecnico lo studio per spostarlo altrove dopo attenta analisi è stato decretato che nella Provincia di Milano non c’è uno spazio vuoto sufficientemente vasto per ospitarlo. Le vasche del piano Aipo occuperanno circa 700mila mq, quella del Parco Nord circa 40mila mq: trovare tutta questa superficie in Provincia di Milano è impossibile ed ecco che si decide di costruirle dentro i parchi perché sono le uniche aree non edificate.Negli ultimi mesi sono accadute diverse novità:

  1. La Comunità del Parco ha bocciato la costruzione della vasca di Bruzzano. Bocciatura votata all’unanimità, quindi anche dai rappresentanti del Comune di Milano e della Città Metropolitana. È da spiegare come mai il giorno dopo il Comune di Milano alla Conferenza dei Servizi in Regione ha detto l¹esatto contrario. Abbiamo invitato Milano e Città Metropolitana a partecipare a questa bella serata ma non si sono presentati.
  2. La Regione ha approvato la legge sulla prevenzione del dissesto idrogeologico e prevenzione esondazioni dei fiumi. All¹articolo 7 entra in gioco l’invarianza idraulica. Se tutto procede speditamente entro un anno la legge sarà operativa.
  3. Il piano Aipo che prevedeva 5 vasche oggi ne prevede 4 perché vengono accorpate in un’unica vasca da 2,5 milioni di mc,  sull¹area ex Snia di Varedo, quelle di Paderno e Varedo. Il problema è che non ci sono i soldi per bonificare l’area e quindi non si sa quando verrà realizzata. Alla luce di ciò il piano è di fatto dimezzato (4,5 milioni di mc di acqua da “stivare” ma 2,5 milioni sono rinviati a data da destinarsi ndr).  Tutto cambia: cosa facciamo? Il ruolo della vasca nel Parco Nord muta di molto: prima doveva riempirsi 3 volte all’anno ora 6/10.
  4. Il Comune di Milano ha deciso di modificare la distanza di rispetto del cimitero di Bruzzano, portandola da “50 a 50 metri, per farci stare la vasca altrimenti non poteva costruirla. Ci pare che in questa decisione in Comune sia in palese conflitto d¹interessi. Avanziamo proposte: le acque del Seveso sono inquinate e pertanto non possono essere convogliate nel Ticino (acque di pregio ndr). Ecco perché nascono le vasche ed ecco perché è stato fatto un solo pezzo del raddoppio del canale scolmatore di nord ovest (quello che dirotta verso il Ticino parte delle acque di piena del Seveso ndr). Facciamo un passo indietro: ripuliamo le acque del Seveso e poi finiamo il raddoppio del canale scolmatore. L¹altro pezzo di proposta: riprendiamo la legge sull¹invarianza idraulica e facciamo quello che abbiamo fatto per i rifiuti ovvero la raccolta differenziata, dividendo, come facciamo con la plastica, la carta, il vetro, le acque in chiare e scure.

*Ugo Vecchiarelli (Sindaco di Bresso): il 4 aprile u.s. abbiamo detto no alla vasca dentro il Parco Nord. Noto che stasera i grandi assenti sono il Comune di Milano e la Città Metropolitana. Già all’inizio del progetto Aipo eravamo dubbiosi ma dopo che Varedo e Paderno hanno detto di volere unire le loro vasche abbiamo capito che dovevamo dire no alla vasca di Bruzzano. Senza soldi e con tempi incerti non si va lontano. Senza la super vasca di Varedo Milano continuerà ad andare sott’acqua. Milano non parla ma sa che non si risolve il problema se non si realizza tutto il progetto.

Sulla questione dell’invarianza idraulica scontiamo decenni di ritardi. Il tema non è mai stato trattato nel nostro Paese. La legge regionale parla di invarianza idraulica per le nuove costruzioni ma a Bresso quante nuove costruzioni nasceranno visto che abbiamo il territorio quasi tutto urbanizzato? inoltre la legge dice che puoi monetizzare l’invarianza idraulica (invece di costruire le case in modo tale da recuperare l’acqua piovana paghi una certa cifra al Comune e fai quello che vuoi ndr): con la carenza di risorse che hanno gli Enti locali molti prenderanno i soldi e addio buone pratiche ambientali. Ecco un altro limite della legge: buona proposta ma non ci sono soldi per attuarla. Faccio una proposta ai Comuni che si affacciano sull¹asta del Seveso: concordiamo tutti insieme di non accettare nessuna monetizzazione dell¹invarianza idraulica. Il nuovo Pgt del Comune di Bresso che verrà approvato fa un mese lo dice chiaramente.

*Renzo Rosso (Professore di Costruzioni Idrauliche Politecnico di Milano): il Seveso non esonda da oggi. Già nell¹’00 uscì tre volte. Oggi la situazione si è aggravata. Chi ha ucciso il Seveso?

  1. La Provincia di Monza e Brianza, compreso questo territorio, che hanno urbanizzato il territorio a livelli pazzeschi. È quello più urbanizzato d’Italia.
  2. Il Comune di Milano che lo ha tombinato tutto. Il Comune deve risolvere il problema. E infatti aveva progettato lo scolmatore perché il problema di Milano non lo risolvi se allarghi il fiume dentro il Comune. L’invarianza idraulica è un nome che hanno inventato in Lombardia ma il concetto è giustissimo. Le vasche di laminazione non sono una soluzione buona per tutte le occasioni. Vanno di moda perché c’è tanto movimento terra (ogni riferimento alle infiltrazioni malavitose nei cantieri dove si movimentano enormi volumi di terra, magari anche da bonificare è puramente casuale ndr). Non possiamo seguire le mode ma dobbiamo studiare soluzioni. Le casse di espansione (così le chiama talvolta il professore le vasche di laminazione ndr) proposte sono poca cosa. Nel mondo si allargano i fiumi anche abbattendo le case. Alla fine si spende di meno degli altri progetti che si stanno studiando.

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