L’aeroporto di Bresso diventerà un piccolo Linate?

Enac (Ente nazionale aviazione civile) ha emanato un nuovo regolamento per lo scalo aeroportuale di Bresso che ne prevede l’ampliamento per aprirlo al traffico comunitario civile di aviazione generale e degli aerotaxi. Pubblichiamo il comunicato del Sindaco di Bresso che delinea la situazione e i rischi a cui andiamo incontro.
Il piatto è servito. Quatto quatto Enac (Ente nazionale aviazione civile) il primo luglio ha emanato un nuovo regolamento per lo scalo aeroportuale di Bresso che ne prevede l’ampliamento per aprirlo al traffico comunitario civile di aviazione generale e degli aerotaxi. La notizia, apparsa sulla stampa, ci è stata confermata dal sindaco di Bresso, Ugo Vecchiarelli. Con questa scelta unilaterale Enac di fatto straccia il Protocollo d’Intesa, firmato nel lontano 31 luglio 2007 tra gli Enti Locali, lo stesso Enac e la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il comunicato stampa del Sindaco Vecchiarelli, pubblicato anche sul sito ufficiale del Comune di Bresso, è molto chiaro e non lascia spazio alle mediazioni. Dopo i problemi della vasca anti esondazioni questa nuova grana rende l’estate caldissima al sindaco bressese. E lo stesso vale per l’Associazione Amici Parco Nord, che sabato 2 luglio ha subito organizzato un presidio, cui hanno partecipato circa 100 persone, davanti all’ingresso dell’aeroporto di Bresso per dire no ai voli commerciali e sì al rispetto del sopracitato Protocollo d’Intesa.
“Zona Nove”, da sempre schierato contro l’ampliamento dell’aeroporto e a difesa del nostro Parco Nord, darà tutto lo spazio necessario alla battaglia intrapresa dal sindaco Vecchiarelli, dall’Associazione Amici Parco Nord e dalle centinaia di cittadini che si sono schierati al loro fianco.
Per l’intanto eccovi il comunicato ufficiale del sindaco di Bresso che delinea chiaramente la situazione e i rischi a cui andiamo incontro.
L’aeroporto di Milano-Bresso “Franco Bordoni Bisleri” verrà aperto al traffico comunitario civile di aviazione generale e degli aerotaxi: questa è la notizia che abbiamo appreso dagli organi di stampa. Il probabile ampliamento è, peraltro, contenuto nel nuovo regolamento di scalo aeroportuale emanato da Enac, che entrerà in vigore dal primo luglio prossimo.
Aprendo la pista al decollo e all’atterraggio dei cosiddetti aerotaxi, ossia voli commerciali con un numero indeterminato di passeggeri provenienti da ogni parte del mondo, vengono meno gli accordi sanciti nel Protocollo d’intesa del 31 luglio 2007 che, all’art. 2, escludeva opere e interventi che si potessero configurare come un potenziamento della capacità di traffico e nei fatti viene rotto l’equilibrio che con la sottoscrizione del citato protocollo d’intesa era stato faticosamente raggiunto. Gli intenti del suddetto Protocollo erano quelli di vagliare una eventuale ricollocazione dell’impianto aeroportuale di Bresso e di attuare nell’immediato interventi di adeguamento degli impianti e delle strutture esistenti al fine di assicurare i necessari livelli di sicurezza dell’aeroporto strettamente connessi e funzionali al traffico in essere.
La violazione degli accordi, con l’apertura dello scalo di Bresso ai voli commerciali, desta notevole preoccupazione per noi amministratori di Bresso, per gli amministratori degli altri Comuni interessati e per i cittadini tutti, soprattutto per la presenza di una pista di atterraggio di dimensioni ridotte e per la mancanza di un sistema di sicurezza e antincendio non adatto a voli di dimensioni elevate. L’aeroporto è inoltre collocato in una posizione delicata: interamente inserito nel nostro Parco Nord, il polmone verde che abbraccia Bresso su tre lati, confina a est con il sito demaniale che ospita provvisoriamente un centro di accoglienza dei migranti gestito dalla Cri. Le inadeguate misure di sicurezza dell’aeroporto hanno di fatto richiesto, in data 22 marzo, l’emanazione di un decreto prefettizio volto a regolare le comunicazioni relative alle attività di volo in arrivo e in partenza dallo scalo per implementare la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Alla vicenda si stanno interessando parlamentari della zona e consiglieri regionali, che hanno presentato un’interrogazione al Ministro delle infrastrutture e trasporti e alle Istituzioni della Regione Lombardia.
II 25 maggio 2015 il Consiglio Comunale, alla presenza di Enac, aveva discusso e votato all’unanimità un documento in cui chiedeva al Sindaco di farsi promotore presso il Ministro dei Trasporti, il Prefetto di Milano ed Enac di dare piena attivazione al rispetto del citato protocollo di intesa, affinché il campo volo “rimanga una scuola per piloti e uno spazio per piccoli aerei da turismo!”.
Il 24 giugno, con una lettera ai soggetti coinvolti, abbiamo chiesto l’immediata Convocazione di un tavolo per giungere ad una soluzione condivisa che rispetti il Protocollo d’intesa del 31 luglio 2007.