Bicocca: il Comune parte civile nel processo per le violenze sui bambini dell’asilo privato

Di fronte ai fatti agghiaccianti avvenuti nell’asilo nido privato della Bicocca (vedi tutti i particolari su zonanove.com) non poteva non esserci la presa di posizione del Comune. Infatti, il primo agosto Anna Scavuzzo, vice Sindaco e assessore all’Educazione, ha così commentato la squallida vicenda: “Siamo sconvolti ed anche profondamente arrabbiati per la vicenda dell’asilo nido della Bicocca. Quanto accaduto tra quelle mura è inaccettabile. I servizi all’infanzia sono sempre stati un vanto della città di Milano e continueranno ad esserlo. Per questo abbiamo deciso non solo di costituirci parte civile nel processo che seguirà la chiusura delle indagini ma ho anche dato disposizioni affinchè siano intensificati i controlli in tutte le strutture private accreditate. Oggi l’accreditamento è prevalentemente formale e documentale secondo quanto previsto dalla normativa regionale. Vogliamo renderlo sostanziale, implementando le verifiche operate dall’Amministrazione, così da garantire serietà e professionalità di chi si prende cura dei nostri piccoli cittadini”. Ma quali regole ci sono per aprire e gestire un asilo nido privato? Purtroppo troppo poche e quando si liberalizza e si lascia fare al mercato che si autoregola poi vengono fuori queste vicende raccapriccianti. Ma vediamo come funziona l’apertura di un nido privato, l’accreditamento e il convenzionamento. A oggi l’apertura di un asilo nido – in seguito alla liberalizzazione introdotta dalla legge regionale n.3 del 2008 – richiede una semplice comunicazione preventiva di esercizio, a seguito della quale intervengono i controlli d’inizio attività dell’Azienda Sanitaria Territoriale (per i requisiti strutturali) e del Comune di Milano (per i requisiti di funzionamento). Nel caso in cui un asilo nido richieda l’accreditamento del Comune – riconoscimento formale del servizio, come quello ottenuto pochi mesi fa dal nido oggetto d’indagine, che non presuppone alcun tipo di supporto o finanziamento da parte dell’Amministrazione – gli operatori devono presentare una serie di titoli documentali: la Carta dei Servizi, un sondaggio della soddisfazione degli utenti, la garanzia che i criteri di accesso non siano discriminatori e che ci sia un rapporto di uno a sette tra educatori e bambini, titoli di studio dei docentei (laurea in Scienze dell’Educazione o Pedagogia, o diploma magistrale con almeno 5 anni di esperienza come educatore nella struttura). Nel caso in cui un asilo nido richieda il convenzionamento, invece, il rapporto tra operatore e Amministrazione si fa sostanziale, con la stipula di un contratto di servizio (la convenzione) in base alla quale la struttura può ospitare bambini provenienti dalle graduatorie del Comune, adottandone la Carta dei Servizi e gli standard educativi, impegnandosi a presentare una relazione annuale sulla propria attività. Nei confronti di questi asili nido, l’Amministrazione procede a controlli periodici e a sorpresa (ne vengono effettuati almeno due per struttura). Attualmente a Milano esistono 104 nidi comunali a gestione diretta, che ospitano 5.422 bambini e 36 nidi comunali con gestione in appalto a cooperative, che ospitano 2.302 bambini. Le strutture private sono invece 297 (7.288 posti). Tra queste, 179 sono accreditate, ma solo 142 sono convenzionate con il Comune per il 2016/2017, durante il quale ospiteranno 1.957 bambini.