Seveso: entro un mese partono i cantieri per le vasche di laminazione

Partiranno entro un mese i cantieri per la prima vasca di laminazione del Seveso. L’avvio dei lavori nell’area di oltre 140 mila metri quadrati era previsto per l’inizio di giugno del 2015, ma i vari ricorsi presentati dal Comune di Senago, tutti bocciati compreso l’ultimo al Tribunale delle Acque, hanno ritardato l’avvio dei lavori. Per costruire l’invaso da 30 milioni di euro in grado di contenere le acque in eccesso del Seveso sarà necessario oltre un anno e mezzo di lavori. Per quel che riguarda la vasca di Lentate i lavori partiranno a breve perché il Comune non si è mai opposto alla sua realizzazione. Va avanti l’iter burocratico anche per la vasca sul confine tra Paderno e Varedo ma ci vorrà ancora un po’ di mesi perché il progetto è stato modificato i terreni su cui sorgerà l’invaso sono da bonificare. In queste settimane sono in corso le analisi dei terreni dove verrà costruita la vasca da 52 milioni di euro. Ma allora ci teniamo le vasche sotto casa? Non puliamo il Seveso? Ecco la novità che potrebbe cambiare tutto… Arrivano dalle fabbriche, dai condomini e dalle strade e sono quasi tutti abusivi. Quando piove a dirotto contribuiscono all’esondazioni del Seveso nei nostri quartieri. Sono i 1.420 scarichi – su un totale di 1.505 – che rilasciano acque, ma sarebbe meglio dire liquami. A scoprirlo gli agenti della Forestale e delle Polizie provinciali di Como, Monza e Brianza e Milano, su delega del sostituto procuratore Maura Ripamonti che indaga sulle esondazioni del luglio e del novembre 2014. Ebbene: la notizia degli scarichi abusivi l’aveva già data “Zona Nove” a inizio anno. Quello che non avevamo scritto è che a breve arriverà la sentenza della Magistratura e dirà più o meno così: il Seveso va bonificato e gli scarichi abusivi devono essere messi a norma. Ecco la novità che a nostro avviso può cambiare il progetto vasche, non nel breve ma nel lungo periodo. Le vasche di Lentate e Senago saranno realizzate per fare fronte all’emergenza quella di Paderno si vedrà ma di fronte a un fiume pulito si può pensare nel lungo periodo a completare il raddoppio del canale scolmatore, che porta le acque di piena del Seveso nel Ticino (che giustamente si rifiuta di accogliere le acque fognarie del Seveso), dando così alle vasche di laminazione quello status di temporaneità. E la vaschetta del Parco Nord, tanto inutile dal punto di vista idraulico quanto dannosa da quello ambientale e sanitario? Là si può cancellare e sostituire con un progetto pilota sull’invarianza idraulica e sulla buona pratica del recupero e valorizzazione delle acque piovane, un bene prezioso che noi buttiamo letteralmente nella fogna. Non dimentichiamoci infatti che la Regione Lombardia ha da poco approvato una legge che spinge sull’invarianza idraulica. Siamo visionari? Le vasche in ogni caso serviranno? Vedremo… Intanto è chiaro a tutti che riempire invasi con acqua pulita o liquami non è la stessa cosa. Appuntamento alla sentenza della Magistratura.