Daniela Gasparini, deputato ed ex sindaco di Cinisello “Le vasche non sono una soluzione rispettosa dell’ambiente”

Questo mese, riguardo allo spinoso tema della messa in sicurezza del Seveso e con la costruzione delle vasche di laminazione, diamo voce a Daniela Gasparini, deputato del Partito Democratico nonché ex Sindaco di Cinisello Balsamo, che sta cercando, assieme ad altri deputati, di modificare il progetto “vasche di laminazione”.
Onorevole Gasparini, lei che è stata sindaco di Cinisello e assessore della Provincia di Milano, conosce bene il Seveso. Che idea si è fatta del progetto “vasche di laminazione”?
Fermo restando che la priorità è dare una risposta urgente ai cittadini di Niguarda, non mi convince la soluzione trovata perché è la più arretrata. Fare dei grandi buchi per contenere l’esubero dell’acqua è una soluzione “primitiva” e non risolve alla radice il problema. Quando ero in Provincia il tema del completamento dello scolmatore nord-ovest era all’ordine del giorno e poteva essere una soluzione definitiva per quanto riguarda la protezione dei cittadini di Niguarda, ma non c’è mai stata una concertazione tra Regione, Comune di Milano ed Enti preposti alla gestione delle acque per affrontare coerentemente e nel tempo il tema della gestione delle acque e della loro tutela. Infatti manca una autorità di riferimento (responsabile di bacino o di fiume) che coordini tutte le diverse responsabilità degli Enti. Lungo il Seveso si affacciano molti Comuni, ci sono tre (Como, Monza, Milano) Province diverse, la Regione e, per affrontare i diversi problemi del Seveso e quelli che il Seveso crea, servirebbero diverse “azioni” coordinate tra di loro, cosa che non mi risulta sia mai avvenuta, a partire prima di tutte dalla mancata opera di regia della Regione.
Chi è contro le vasche, in particolare di quella al Parco Nord, dice che prima bisogna bonificare il fiume e poi si può pensare alle vasche, come soluzione temporanea. Oppure, secondo lei, le vasche vanno fatte subito, a prescindere dalla qualità delle acque?
La pulizia delle acque del Seveso va fatta subito. Su questo non ho dubbi. Anche l’assessore di Milano Marco Granelli mi ha confermato che questo non è un obiettivo secondario rispetto alla realizzazione delle vasche. Mi sono fatta l’idea che, anche per un periodo limitato, alcune vasche potrebbero essere realizzate per evitare l’esondazione del Seveso a Niguarda. Però un conto dire alle popolazioni che si realizzano le vasche come “risposta all’emergenza” ma che l’obiettivo è di ricercare una soluzione radicale che permetta di riconvertire le vasche destinandole ad altre funzioni, un altro è dire loro che risolvo il problema creando danni ambientali ad altri e comunque “fuori dal mio giardino”. Certo è che la vasca nel Parco Nord non serve per rispondere all’emergenza; infatti il progetto di Aipo non la prevedeva. Io sottolineo poi che fare una vasca a ridosso di un centro abitato, in una area di altissima densità di popolazione e nel Parco Nord, è una scelta incoerente soprattutto se non è del tutto necessaria.
Siamo in attesa di conoscere come si concluderà il procedimento, avviato dalla Procura di Milano, per accertare le responsabilità dei 1500 scarichi abusivi che hanno trasformato il Seveso in una fogna a cielo aperto. Importanti saranno quindi anche modi e tempi imposti dalla Magistratura per ripulire le acque del fiume. La decisione della Magistratura potrà cambiare il progetto di Aipo, Governo, Regione e Comune di Milano?
Il problema della pulizia delle acque del Seveso si pone a prescindere dalla realizzazione delle vasche di laminazione. È una vergogna che nel 2016 ci sia ancora chi non depura le acque e versa acque inquinate nel fiume. Questa è la più grande emergenza e mi domando come mai, prima ancora della Magistratura, la Regione Lombardia non sia intervenuta per tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente! Comunque penso che la Magistratura potrà aiutare a risolvere il problema perché chi inquina deliberatamente deve essere punito oltre che essere costretto a rimuovere le cause dell’inquinamento.
Lei e altri deputati di Milano e Provincia siete impegnati per modificare il progetto “vasche di laminazione”. Come pensate di modificare questo progetto, tanto osteggiato dai Comuni di Senago e di Bresso, nonché dall’Ente Parco Nord, tenendo presente che gli abitanti di Milano, in particolare quelli di Niguarda, hanno il diritto di vivere in sicurezza e all’asciutto?
Io e gli onorevoli Matteo Mauri ed Ezio Casati ci siamo mossi per sollecitare un’“azione di sistema” convinti che le vasche non sono una soluzione avanzata e rispettosa dell’ambiente. Occorre un grande progetto per una gestione e tutela delle acque del Seveso a partire dalla decisione della Regione Lombardia di dotarsi di una legge per l’invarianza idraulica. Ecco i punti: a) priorità assoluta alla pulizie delle acque del Seveso; b) avvio immediato di azioni che per far percolare l’acqua nei terreni evitando così che, in caso di eventi meteorologici straordinari, si riversino tutte nel fiume (penso per esempio alle migliaia di mq di asfalto per parcheggi che abbiamo realizzato in modo che fossero impermeabili perché così volevano le norme sanitarie e che oggi potrebbero essere resi permeabili visto che le auto moderne non hanno più perdite di olio o benzina come nel passato); c) completamento del raddoppio del canale scolmatore Nord/Ovest; d) realizzazione delle vasche strettamente indispensabili per questa fase transitoria e tra queste non c’è di sicuro la vasca del Parco Nord. Penso che l’incontro con i Sindaci dell’asta del Seveso, che il sindaco di Bresso Ugo Vecchiarelli sta programmando, sia un momento importantissimo per avviare una nuova fase di collaborazione e per prendere coscienza che questo problema non si risolve senza una nuova diversa responsabilità e consapevolezza di tutti gli attori in campo, a partire dalle Istituzioni e a finire ai cittadini che dovrebbero essere resi più coscienti del valore della tutela delle acque.