Festival della Biodiversità: com’è andata?

Si è conclusa il 19 settembre la decima edizione del Festival della Biodiversità. La manifestazione, organizzata come sempre dall’ente Parco Nord Milano, era dedicata quest’anno ai valori e agli intenti stabiliti dall’Onu che ha proclamato il 2016 “Anno Internazionale dei Legumi”. Per farne un bilancio abbiamo intervistato Giuseppe Manni, presidente dell’ente Parco Nord Milano.
Presidente Manni, complimenti per le 10 candeline del festival. Che edizione è stata quella di quest’anno?
Siamo soddisfatti. Il Festival si è concluso sia con un bilancio pienamente positivo in termini di partecipazione del pubblico (confermate le 20.000 presenze del biennio precedente a Expo 2015), che di qualità e quantità della programmazione (130 appuntamenti, + 20% rispetto al 2015) e di diffusione mediatica.
Quali sono stati gli eventi principali che hanno caratterizzato la manifestazione?
Direi che il grande successo dell’iniziativa si è potuto respirare in tutti e cinque i luoghi del festival. Presso il Parco Nord Milano, dove hanno avuto luogo la maggior parte degli eventi, il clima di festa e di interesse ha reso possibile lo svolgimento armonioso di tutte le attività proposte. Tra le tante novità, si sono però voluti riproporre al pubblico gli eventi più amati e divenuti essenza stessa del festival, come gli aperitivi naturalistici, lo sleeping concert, i mercatini “dal produttore al consumatore” a cura di Slow Food, la corsa “Run& Life” e i numerosi spettacoli teatrali itineranti nel parco. Eventi che hanno ancora una volta riacceso grandi emozioni nel pubblico. Al Mic – Museo Interattivo del Cinema (1.000 presenze) è stata presentata una ricchissima rassegna cinematografica a tema ambientale con documentari e alcune anteprime; film abbinati a degustazioni di legumi animati dalla presenza in sala dei registi. Oxy.gen, il padiglione dedicato al Respiro della scienza (300 presenze), ha invece ospitato gli appuntamenti di divulgazione scientifica rivolti ad un pubblico non specialistico prevedendo una sorta di forum per condividere le buone pratiche per il benessere del nostro corpo. Le altre due sedi del festival, che hanno registrato 2000 presenze, si sono concentrate sulle iniziative per le famiglie con laboratori per grandi e piccini all’OrtoComune Niguarda e visite libere e guidate ai percorsi botanici presso il Museo Botanico e Villa Lonati.
Quali sono stati i principali obiettivi raggiunti dalla manifestazione?
Con il Festival della Biodiversità 2016 abbiamo raggiunto due scopi. Il primo è quello di essere riusciti con successo a parlare del tema annuale dell’Onu, che quest’anno era dedicato ai legumi, alla loro importanza per la nostra nutrizione, per la fertilità dei suoli e per un’agricoltura davvero sostenibile. Il secondo di aver festeggiato 10 anni di Festival della Biodiversità al Parco Nord Milano, questo, obiettivo non scontato. Le difficoltà finanziarie dei Comuni negli ultimi anni hanno messo a dura prova la continuazione del Festival. Se siamo arrivati alla decima edizione è perché abbiamo avviato delle bellissime collaborazioni che hanno arricchito la manifestazione. Basti pensare al Mic-Museo Interattivo del Cinema e a Slow Food che a sua volta è riuscito a coinvolgere ristoratori e produttori, all’Associazione OrtoComune Niguarda, al Settore Parchi del Comune di Milano che ha aperto le serre di Villa Lonati e il Museo Botanico, a Zambon con Oxy.gen: tutti questi enti costituiscono ora un Comitato organizzatore solido e affiatato.
Si è trattato quindi di un gioco di squadra vincente.
È stato proprio così. Oltre all’ente Parco Nord Milano, nel ruolo di organizzatore dell’evento, la decima edizione del Festival della Biodiversità è stata resa possibile grazie a un largo partenariato di enti pubblici e privati, tra cui, Regione Lombardia, Ersaf, Comune di Milano, Università Bicocca, Università degli Studi di Milano, Fondazione Cineteca Italiana, Zambon, Slow Food, Cooperativa Abitare con il supporto di Gruppo Cap e Fondazione Aem-Gruppo A2A.