Università Bicocca: gli antinfiammatori aumentano i rischi per il cuore?

Alleviano il dolore ma potrebbero far male al cuore. Sono i Fans (Farmaci antinfiammatori non steroidei), prescritti in Italia a milioni di persone come anti-dolorifico e anti-infiammatorio in caso di artrite, ma anche per il mal di denti e il dolore in genere. A sostenerlo è uno studio appena pubblicato sul “British Medical Journal” e coordinato da Giovanni Corrao, docente di Statistica medica all’università Bicocca, che ha analizzato in 92.000 ricoveri ospedalieri in Europa 27 Fans che è giunto alla conclusione che il rischio di ricovero ospedaliero per scompenso cardiaco è strettamente dipendente dal dosaggio. Il rischio è maggiore per 7 principi attivi tradizionali – diclofenac, ibuprofene, indometacina, ketorolac, naprossene, nimesulide e piroxicam – e due inibitori della COX-2, etoricoxib e rofecoxib. Anche se diversi studi in passato hanno messo in evidenza i possibili rischi dell’uso di Fans e Coxib per il cuore non sempre gli esperti sono d’accordo. “Questo studio, commenta Francesco Romeo, presidente della Società Italiana di Cardiologia, si basa su un approccio a mio avviso sbagliato perché si tratta di un’analisi statistica che non prova l’esistenza di alcun nesso fisiopatologico”. L’invito, dunque, è alla prudenza. “È vero che alcuni Fans e Coxib possono influire, per esempio, nel gioco tra prostaglandine e ciclossigenasi peggiorando il meccanismo di formazione della placca e la capacità di autoregolazione della vasodilatazione ma non per questo si può concludere che questa classe di farmaci provochi lo scompenso cardiaco”. In ogni caso sono farmaci eccellenti ma che vanno usati con cautela e con dosaggi adeguati senza abusarne.