Il piano di recupero urbano degli scali ferrovieri è arrivato in Aula e cerca il contributo dei cittadini

Beatrice Uguccioni (Vicepresidente del Consiglio Comunale)
Bruno Ceccarelli (Presidente della Commissione Consiliare Comunale Urbanistica – Edilizia Privata – Sistema Agricolo Milanese)

Il lavoro sugli scali ferroviari continua allo scopo di arrivare alla deli bera consiliare che detti le linee di indirizzo relative alla loro trasformazione, prima tappa verso l’approvazione definitiva del nuovo accordo. Nello scorso numero c’eravamo la sciati promettendo aggiornamenti sul futuro dei sette Scali: Farini, Romana, Porta Genova, Lambrate, Greco-Breda, Rogoredo e San Cristoforo. Nel momento in cui stiamo scrivendo si sono conclusi i sopralluoghi, è terminato anche il serrato confronto nelle Commissioni Urbanistica e Mobilità del Comune, riunitesi congiuntamente ed è iniziato il dibattito in Aula consiliare che, come prevedibile, è molto acceso, vista l’importanza della tematica trattata. Sono diversi i punti qualificanti della delibera per la riscrittura del nuovo accordo. In primis abbiamo scelto di impegnarci a coinvolgere step by step la cittadinanza, soprattutto quella che gravita intorno alle aree. Abbiamo poi inserito la garanzia di un limitato utilizzo del suolo per dare spazio a servizi e a verde che sia realmente fruibile, adeguatamente attrezzato, facilmente raggiungibile e integrato con il resto del contesto urbano. Abbiamo definito le priorità in termini di connessioni viabilistiche, ciclopedonali e ferroviarie per collegare le varie parti della città, anche attraverso un sistema di nuove stazioni (circle line). In attesa della fase di attuazione siamo convinti sia opportuno più che mai prevedere un uso temporaneo di spazi esistenti, che possano, nel frattempo, essere valorizzati – si pensi, ad esempio, alla struttura all’interno dello Scalo Farini che già ora viene usata per sfilate di moda ed altri eventi – e di aree verdi che possano da subito essere riqualificate, attrezzate e messe a disposizione della collettività. Un’attenzione particolare poi va rivolta a ciò che sarà costruito, sia in termini di compatibilità ambientale, sia in termini di mix sociale (per gli interventi di housing sociale e sulle fasce più fragili). Il nostro auspicio è che la delibera venga approvata, magari con ulteriori contributi migliorativi che potranno emergere in Aula durante la discussione, e che possa partire l’iter per giungere all’Accordo di Programma con le Ferrovie e la Regione Lombardia, per restituire alla Città quelle che ora sono aree degradate e che potranno invece essere luoghi vissuti e belli. Ci stiamo impegnando per questo.