L’inno al duce degno del Cepu

È ormai consapevolezza diffusa che la militanza nei partiti si sia nel corso degli anni molto ridotta. O fai della politica la tua professione oppure non è pensabile nell’Italia di oggi la militanza gratuita e disinteressata che ha caratterizzato per lunghi decenni il nostro paese. Una crisi particolare evidentemente la attraversa la Lega Nord che ormai deve imbarcare chiunque pur di avere qualcuno da candidare. Con il rischio di avere “personaggi” che la espongono a brutte figure come tal Monica Boselli neo consigliere leghista al nono municipio che ha postato (post poi rimosso) secondo la segnalazione di un nostro lettore un inno al Duce davvero strano. Perchè la frase attribuita a Mussolini (“Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare”) con tanto di data (e con gli storici che non concordano con questa attribuzione) è in realtà tratta da “Animal House”, film cult statunitense del 1978 di John Landis con John Belushi (due grandi antifascisti). Chi non l’ha visto almeno due volte alzi la mano. E poi perché dare del duro a Mussolini è sintomo di una cultura storica degna di un astante a un corso impartito dal Cepu. Perché è noto che il Duce i suoi avversari politici (come il socialista Matteotti o come Don Minzoni) li faceva uccidere dai suoi sicari. Lui non ha mai partecipato in persona a uno dei 1.500 omicidi politici (i numeri sono di Gaetano Salvemini) con cui prese il potere nell’Italia degli anni 20. Partito ruggendo al grido “se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi” finì arrestato dai partigiani che lo trovarono travestito con un cappottone da soldato tedesco e un elmetto in testa mentre nascosto tra la truppa tedesca in fuga cercava di espatriare trascinandosi dietro le riserve auree della Banca d’Italia. Perché questa è la storia, cara consigliera Monica Boselli.