Municipio 9: Intervista a Raffaele Todaro, assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura, Lavori Pubblici e Demanio, Mobilità e Ambiente, Cultura, Commercio

• Passare da consigliere di opposizione nel precedente mandato a componente della Giunta di Municipio 9 non è un passo da poco. Non sono un po’ troppo variegate le deleghe che le sono state assegnate?
Sono d’accordo con lei, il passaggio da consigliere di zona dell’opposizione ad assessore di Giunta non è un passo da poco. Tuttavia, aver svolto l’attività politica come consigliere dell’opposizione nella scorsa consigliatura, mi consente oggi di affrontare questo nuovo incarico con maggiore attenzione al coinvolgimento dell’opposizione, al fine di rendere partecipe tutta l’assemblea consigliare al processo programmatico e decisionale di mia competenza. Oggi, nella nuova veste istituzionale, il mio atteggiamento nei confronti del Consiglio Municipale non può che essere di ampio accoglimento delle istanze in maniera paritaria, sia dell’opposizione che della maggioranza, affinché tutti i cittadini si sentano partecipi delle decisioni prese dai loro rappresentanti politici più prossimi, i Consiglieri Municipali. Ciò, nella profonda convinzione che solo dal più largo consenso possano derivare politiche lungimiranti e risolutive dei problemi del territorio e di realizzazione di ciò che ho più a cuore, il benessere dei cittadini del Municipio 9. Per quanto afferisce la varietà delle deleghe affidatemi, pur essendo variegate, hanno una profonda connessione, tanto che non penso possano essere scisse senza creare qualche cesura nella comprensione della complessità della città e dei suoi problemi. Il presidente del Municipio, Giuseppe Lardieri, ha ritenuto potessi essere all’altezza delle deleghe assegnatemi, che sono tanto complesse quanto interessanti e strategiche per la città. Per far ciò, ha utilizzato criteri oggettivi e non opinabili che sono la competenza, i consensi ricevuti, nonché il riconoscimento di competenze anche da parte degli altri componenti della maggioranza. Risulta poi chiara l’attinenza, l’intreccio e la trasversalità tra le competenze affidatemi. Infatti, se a volte le competenze possono sembrare distanti, in vero hanno un unico fattore comune che è rappresentato dalla Cultura in sernso ampio. La corretta gestione urbanistica del territorio, può derivare solo da una cultura della città che si proietta verso tutti i suoi ambiti, come ad esempio la Mobilità, inscindibile dalla Cultura Urbana. All’interno della cultura della città, l’Ambiente è ancora quello urbano, che deve essere preservato per garantirne l’equilibrio, attraverso il controllo di ciò che è stato coscientemente programmato e pianificato attraverso la scienza urbanistica. Il suolo Pubblico Comunale, il Demanio è lo spazio pubblico urbano su cui si realizzano le opere attraverso i Lavori Pubblici, che sono lo strumento con cui si controlla che le opere vengano svolte con tempi e costi definiti. Il Commercio, attività che da sempre si svolge nell’urbe e che è sempre stata presente nella storia dei popoli, caratterizza la società urbana perché si svolge nei suoi spazi, le piazze e le strade, che sono gli stessi luoghi in cui si sono sempre manifestate le attività culturali che rappresentano un collante dei rapporti sociali ed economici dei cittadini che si svolgono nella complessa struttura urbana. In ultima analisi, vi è un collegamento univoco tra queste deleghe che consente di avere una visione completa e unitaria della città in continua evoluzione. Sono convinto che se si analizza la complessità e gli intrecci tra le varie componenti della città, intrinseche alle deleghe da me assunte, si può rispondere in maniera più completa alle esigenze sociali ed economiche in continuo mutamento, trovando le soluzioni più idonee ai problemi rappresentati dai cittadini.
• Come intende impostare il lavoro con le commissioni che fanno riferimento al suo assessorato e con il Consiglio?
Sono convinto che la massima condivisione dei temi che afferiscono le mie competenze con le relative Commissioni Consiliari e con il Consiglio Municipale sia la formula vincente per impostare un lavoro pragmatico che darà i suoi massimi risultati, funzionali alle esigenze dei cittadini. E’ per questo, che riferirò alle Commissioni di competenza e al Consiglio i temi trattati negli incontri che sono intervenuti e interverranno a livello del Comune centrale e che per statuto mi vedono parte attiva e propositiva a quei tavoli. Sento davvero la responsabilità di rendere partecipi, al processo programmatorio e decisionale i cittadini e in ultima analisi i loro rappresentanti, consiglieri municipali di ogni appartenenza politica. Con la massima trasparenza e oggettività riporterò in Aula Municipale tutte le difficoltà dovessi incontrare nel confronto con gli attori principali del Comune di Milano, nonché le soluzioni trovate, confrontandomi puntualmente con le Commissioni Consigliari Municipali di competenza, facendomi portavoce delle loro rimostranze e/o dei loro contributi. Chiedo pertanto ai consiglieri di riporre in me la loro fiducia poiché non mi considero un assensore della maggioranza, bensì l’assessore di tutti, un tramite con l’Amministrazione Centrale, di tutte le opposte fazioni. Così, ad esempio, il futuro del Pto (Piano Triennale delle Opere Pubbliche) e le priorità da esprimere, vorrei derivassero direttamente dai Commissari della relativa commissione istruttoria, scevro da contaminazioni ideologiche e solo nel nome del benessere dei cittadini. Nella convinzione profonda, che la soluzione al degrado e la riqualificazione delle aree pubbliche, delle strade, dei marciapiedi, degli edifici scolastici e del verde attrezzato dei parchi pubblici, passi dal civismo e dalla responsabilità personale, prima che dall’appartenenza ad un gruppo politico.
• Le deleghe a lei assegnate hanno forti ricadute sulla vita dei cittadini. Ci espone, per ognuna di esse, quali saranno le linee di indirizzo sulle quali verterà la sua azione politico/amministrativa?
Per quanto riguarda le linee di indirizzo per le relative deleghe, l’imperativo categorico, che sarà il fil rouge della mia attività si chiama: “Benessere del Cittadino”, che è ciò a cui deve tendere il lavoro del Municipio. In particolare sintetizzo di seguito le linee di indirizzo per le rispettive deleghe con alcuni slogan: – Urbanistica: “Una città a misura d’uomo e di bambino”; promuovere studi di fattibilità, seminari, convegni e concorsi di idee afferenti lo sviluppo urbano del territorio. – Lavori Pubblici: “Edifici funzionali e funzionanti a servizio della socialità”; – Demanio: “tutto ciò che è pubblico è tuo, perciò rispettalo per rispettare te stesso!”; favorire e promuovere la mappatura, nonché la riqualificazione degli immobili, delle piazze e delle aree abbandonate al fine di valorizzarli e renderli fruibili ai cittadini. – Mobilità: “Sostieni la Sostenibilità”; incentivare le associazioni che avanzano proposte di indagine, studio e progetti al fine di: a) migliorare la mobilità cittadina, b) promuovere attività ed eventi volti ad incrementare la mobilità sostenibile che risponda a requisiti di economicità, decongestione del traffico e riduzione dell’inquinamento, c) promuovere convegni sui benefici dell’utilizzo dei mezzi pubblici. –  Ambiente: “Pulito è bello per tutti, impariamo a mantenere la citta pulita!”; – Verde: “Aumenti pure a dismisura”; sostenere e favorire i progetti di associazioni, comitati, enti ed istituti scolastici che hanno lo scopo di tutelare l’ambiente e di recuperare le aree verdi degradate; favorire il bando di concorsi di idee per abbellire le piazze e le vie del Municipio. – Cultura: “La Cultura, che passa per l’esperienza del passato, è il motore di ogni sapere e di ogni tecnologia, senza le quali non c’è futuro”; favorire le attività culturali rivolte ai giovani che comprendono la crescita culturale come parte fondamentale di un progetto educativo. Favorire e sostenere le attività a carattere musicale, teatrale, letterario, artistico, fotografico e cinematografico e aggregativo che promuovono la crescita culturale delle comunità locali che include tutte le fasce della popolazione presente sul nostro territorio, di ogni provenienza culturale. Investire sulla potenzialità delle biblioteche municipali come veicolo di comunicazione e trasferimento del sapere e della cultura italiana, lombarda e milanese. – Commercio: “Il fatto che ci sia, è simbolo della dinamicità dell’uomo nella città; quindi aiutiamolo, perché da esso deriva il benessere al servizio della persona e la sicurezza del territorio”; programmare e realizzare eventi e feste di via a sostegno della vivibilità dei quartieri. Assegnare contributi alle associazioni di commercianti ed artigiani aventi una connotazione strettamente legata al territorio, al fine di far conoscere le attività locali e congiuntamente le bellezze e le eccellenze presenti nel Municipio 9.
• Concentriamoci su alcune tematiche, che nel precedente mandato non hanno trovato una soluzione definitiva, per capire come la nuova maggioranza del Municipio 9 intende operare: la riorganizzazione del trasporto pubblico locale di superficie, il mercato Garigliano-Lagosta e le troppe proprietà demaniali chiuse o abbandonate. Ovviamente nessuno ha la bacchetta magica e molto dipende dal Comune ma il Municipio 9 cosa intende proporre?
Purtroppo per i cittadini, le tematiche irrisolte da affrontare sul nostro territorio non sono poche. Una di queste è rappresentata dal mercato Lagosta-Garigliano. Questo mercato è allocato nelle suddette strade e limitrofe da decine di anni. Dal suo primo insediamento, vi è stata una trasformazione importante degli ambiti merceologici, gestionali, e dell’urbanizzazione circostante. Il mercato, ambito primordiale di incontro tra domanda e offerta di prodotti e artigianalità, caratteristico dell’inclinazione dell’uomo a produrre e imprendere, è un luogo dalla bellezza unica per colori, socialità e importante per l’economia della città. Il mercato in oggetto, negli ultimi anni ha fatto registrare dei dissapori e delle dispute che ha visto da una parte, gli ambulanti che reclamano il loro diritto ad esporre le merci, oggetto del loro lavoro in quel luogo perché si tratta della loro unica fonte di guadagno e quindi di vita, dall’altra i residenti che vorrebbero avere un quartiere  più ordinato e meno caotico per potersi recare agilmente presso l’ingresso dei loro appartamenti, anche perché la presenza del mercato implica un risveglio rumoroso e di buon ora. Inoltre, alcuni banchi creano un disagio olfattivo oltre che visivo anche dopo la pulizia; è il caso del banco del pesce. Non da ultimo, il disagio creato indirettamente ai negozianti, soprattutto bar e ristoranti, che troppo spesso si lamentano dell’orario prolungato di chiusura del mercato, che a causa del protrarsi delle pulizie di AMSA in orario serale, non consentono agli avventori di trovare parcheggio e strade pulite, con la conseguenza che questi si recano in locali più agevoli della città. Penso che in questi casi viga la legge del “va bene che ci sia il mercato, ma non sotto casa mia” e che si debbano stabilire delle priorità di disagio e degli scopi che si vogliono raggiungere. Anzitutto auspico un confronto costruttivo tra gli ambulanti e i commercianti del luogo per evitare di darsi fastidio l’un l’altro venendosi incontro con reciproche rinunce. In particolare, si tratterà di costituire un tavolo di intesa tra gli attori principali della disputa per cercare di mitigare gli attriti e addivenire ad una sorta di compromesso tra le parti. Penso che i mercatari non avrebbero nessuna difficoltà ad accettare, con buona pace dei commercianti, una minima riduzione dell’orario di chiusura del mercato (diciamo alle 17.00 anziché alla 18.00), per consentire ad Amsa le pulizie del sito entro e non oltre le ore 19.30, a parte il periodo natalizio. Prima cosa, mi farò parte diligente per organizzare questo incontro. La seconda criticità è rappresentata dai compattatori che oggi non sono presenti in questo mercato e di cui il mercato si deve necessariamente dotare per consentire un più celere sgombero dei materiali di risulta e dei rifiuti del mercato. Sarà mia cura chiedere al Comune centrale di poterli acquistare. Vi è poi un terzo, ma non minore problema, preservare il diritto dei residenti di accedere ai loro passi carrai e alle loro abitazioni. Per ovviare a questo inconveniente, il Municipio deve garantire nei giorni di mercato l’operatività delle pattuglie di polizia locale per far rispettare il perimetro degli stalli di sosta delle bancarelle e per evitare che questi vadano ad invadere i passi carrai, perseguendo inoltre gli occupanti abusivi del mercato. Per quanto riguarda infine il dibattuto spostamento di questo mercato in altro luogo, se è pur vero che i residenti non vorrebbero più il mercato sotto casa, pare che sia altrettanto vero che non lo vorrebbero troppo lontano. Qualche anno fa, mi ero schierato contro il progetto dell’amministrazione Pisapia che prevedeva lo spostamento di questo mercato in viale Zara principalmente per due motivi: il primo, poiché avrebbe aperto una ferita sul primo tratto di Viale Zara con il taglio incondizionato del doppio filare di alberi centenari sul quel parterre (circa 100 piante ad alto fusto di interesse ambientale) il secondo, perché avrebbe causato la perdita di lavoro di alcune decine di famiglie di ambulanti, in quanto, non tutte le bancarelle avrebbero potuto allocarsi in quell’area. E poi, senza dubbio, non si sarebbe fatto altro che spostare il problema sui residenti di viale Zara, non risolvendo di fatto il disagio.Anche in questo caso, come per le altre deleghe, non ho la presunzione di detenere il sapere; pertanto, se qualcuno mi dovesse presentare una soluzione che preserva verde e posti di lavoro la valuterei in maniera oggettiva, senza chiusure preconcette. Per quanto riguarda le proprietà demaniali in disuso o abbandonate, penso che le mie competenze non mi consentano altro che: “bussare alla porta” dell’Assessore Comunale di riferimento per offrire la mia collaborazione e quella della Giunta municipale affinché’ si liberi dall’abbandono e dal degrado queste aree e questi edifici, per restituirli ai legittimi proprietari, i cittadini milanesi. Per fare delle proposte concrete, credo che non si possa prescindere da un progetto di riqualificazione unitario che metta in connessione queste aree tra loro con un progetto globale che parta ancora una volta dalle esigenze e dalle richieste dei cittadini. Vanno innanzitutto coinvolti i consiglieri di Municipio affinché si possa fare un’analisi delle aree da prendere in considerazione, lasciando al Comune la sintesi e la proposta di finanziamento delle opere da riutilizzare. Non ho nessun dubbio che si possa prescindere da un grande investimento sul tessuto urbano delle periferie, così come asserito dal Sindaco Sala, che ha investito politicamente molto su di esse. Per quanto concerne la riorganizzazione del trasporto pubblico di superficie del Municipio 9, penso si debba prendere seriamente in considerare alcuni fattori fondamentali, come il suo potenziamento, l’utilizzo di mezzi ecologici non inquinanti, tenendo sempre presente, nelle economie di spesa e nella ottimizzazione del rapporto costi/benefici, le esigenze degli utenti più deboli: anziani e disabili. Si tratta di collaborare con Atm, affinché possano essere sostituiti i mezzi di traporto pubblico inquinanti con quelli alimentati a metano, che oltre ad inquinare meno, hanno costi di gestione  e manutenzione inferiori a quelli del parco autobus esistenti.  Andrà effettuata una verifica puntuale  su tutte le fermate di trasporto pubblico, della fruizione da parte dell’utenza diversamente abile, compresi i mezzanini che spesso non hanno previsto gli scivoli per le carrozzine (vedi linee n. 90 e n. 91). Si tratterà di recuperare inoltre le metrotramvie, come quella a nord che collega le città della prima cintura metropolitana da Limbiate, con il capolinea di MM3 Comasina. In questo nodo viario fortemente critico, situato nell’estrema parte nord del Municipio, si svolge, a mio modo di vedere, una delle più audaci sfide alla genialità dello studio delle infrastrutture di trasporto pubblico e privato di Milano. E’ necessario uno studio che riporti alla normalità una situazione oggi incontrollata che, a fronte di almeno quattro linee di bus pubblici e di una linea metrotramviaria, non consente il necessario parcheggio di corrispondenza a coloro che, arrivano con la loro auto privata. Bisogna incrementare i parcheggi e creare aree di sosta attrezzate per gli utenti di queste linee di superficie. Le stesse infatti, si intersecano anche con la circolazione locale e con i mezzi pesanti che imboccano la vicina autostrada, col risultato di una pessima qualità di vita per i residenti e per gli utenti che giungono dagli altri paesi della cintura metropolitana, in termini di inquinamento acustico e atmosferico. Va inoltre ritracciata la viabilità, compresa quella delle linee di trasporto pubblico di superficie per il quartiere di Bruzzano, a seguito dello spostamento della Stazione Ferroviaria Fnm e la relativa chiusura del passaggio a livello. Sarà necessario attivare un bus navetta che conduca dalla nuova stazione al centro del quartiere, anche per motivi di sicurezza, soprattutto in orari serali. Anche su questo tema la mia proposta principale è ascoltare i cittadini per seguire le loro esigenze nella logica che l’istituzione è al servizio dei cittadini e non viceversa. In particolare, per quanto attiene il Municipio 9, una delle priorità è quella di collegare in maniera idonea, ad esempio attraverso la Via Ippocrate, la fermata Affori FNM con il quartiere che è da sempre la “cenerentola della zona”, ovvero il quartiere Bovisasca. L’altra criticità, sempre ricorrente nelle istanze dei cittadini è il ripristino del collegamento dei quartieri a Nord del Municipio 9 – Affori, Bruzzano, Comasina e Dergano con il centro città lungo la direttrice di via Farini, non fermando il percorso delle linee a Zara ma facendole proseguire verso il centro città. Questo sempre tenendo presente le esigenze della popolazione anziana che predilige l’utilizzo dei mezzi di superficie a quelli sotterranei.
• L’ultima domanda, non certo in ordine di importanza, riguarda il destino degli Scali Ferroviari dismessi e la ex Caserma Mameli. Quali proposte farete al Comune e ai proprietari delle aree (Cassa Depositi e Prestiti e Ferrovie dello Stato) per ridisegnare queste importanti porzioni di territorio della zona 9 da troppi anni abbandonate a se stesse?
Ciò che deriva dalla decisione del Comune centrale sull’ambito degli scali ferroviari scriverà la storia urbanistica di Milano per i prossimi 30/50 anni. Il Municipio 9 si trova ad essere coinvolto direttamente su questa partita anche perché sul proprio territorio si decide gran parte di questa progettualità. In particolare, lo scalo Farini e lo scalo Greco/Breda, occupano una superficie del Municipio 9 pari circa a 700 mila metri quadrati. Le proposte che farà il mio assessorato sono le seguenti: a: fare in modo che la prevista edilizia sociale non si concentri solo nelle aree periferiche b: dare grande importanza ai collegamenti viari, tramviari e pedonali all’interno delle nuove aree di sviluppo; c: che la circle line completi il suo tracciato  lungo tutto il perimetro del cerchio. Per quanto riguarda infine l’ex caserma Mameli, auspico un’ingegnerizzazione del progetto già presentato dal Politecnico in accordo con Cassa Depositi e Prestiti, proprietaria dell’area stessa. In dettaglio, vorrei si prevedesse la realizzazione di spazi dedicati alle realtà sociali, in collaborazione con la cittadinanza e le associazioni presenti sul territorio; realizzando alloggi a canone concordato per i militari dopo il loro congedo e con difficoltà di reperire un alloggio sul mercato privato oltre a spazi per svolgere attività di utilità sociale e pubblica. Creare una struttura di alloggi con relativi servizi da assegnare ad anziani autosufficienti, famiglie e giovani coppie. Inoltre, vorrei fossero destinati alcuni spazi interni a giovani ricercatori e a strutture di start up per giovani imprenditori locali, nonché alloggi per studenti universitari (ricordiamo la presenza della vicina università Bicocca), palestra, casa della musica e strutture ludico-sportive e ricreative.