Università Bicocca: boom di richieste di alloggi per studenti fuori sede

Quanto costa oggi mantenere un figlio all’Università? Tanto. E se si è fuori sede ancora di più. Lo sanno bene le famiglie i cui figli decidono di frequentare atenei lontani dalla propria casa. Il costo di un appartamentino o di un semplice posto letto può infatti incidere pesantemente sui bilanci familiari già così sofferenti in questi tempi e con una media di 510 euro al mese per un monolocale e di 345 euro per un posto letto Milano si rivela anche in questo campo la città più costosa d’Italia. Come se non bastasse quest’anno gli affitti delle camere per gli studenti da parte dei privati sono ulteriormente lievitati. La conseguenza è un boom di richieste di un alloggio “calmierato” negli studentati per cui l’università Bicocca, come la Statale, di fronte alle numerose domande di studenti che possiedono tutti i requisiti per accedere a posti letto a tariffa agevolata, oggi si trova in grande difficoltà. Per l’anno accademico 2016-2017 le richieste degli aventi diritto pervenute in Bicocca sono 600 mentre i posti letto disponibili risultano 361. Di questi però solo 135 potranno essere assegnati ai nuovi iscritti perché i rimanenti 266 sono riconferme per chi il posto letto l’aveva già l’anno scorso. Come si fa per accedere ai Collegi e ai Residence che i vari atenei mettono a disposizione? La domanda per l’assegnazione dei posti letto a tariffa calmierata in strutture universitarie o convenzionate deve essere presentata dallo studente entro il mese di luglio mentre per l’assegnazione verrà poi stilata una graduatoria che tiene conto del reddito e della “carriera” dei singoli. Come abbiamo visto però quest’anno i posti letto nelle strutture della Bicocca già attive sono assolutamente insufficienti. Stessa situazione, come abbiamo detto, all’Università Statale dove, a fronte di 900 domande di aventi diritto, solo 409 sono i posti letto disponibili e di questi la metà andrebbe assegnata ai vecchi iscritti. È evidente che urge trovare al più presto una soluzione che potrebbe consistere, soldi permettendo, nell’attivare nuove convenzioni come già fatto nel 2009 dalla stessa Bicocca con l’Aler per alcuni appartamenti singoli o doppi situati in via Ponale. Una situazione a dir poco critica che la dice lunga sulla crisi economica del nostro paese, sulle sovvenzioni sempre più esigue elargite all’istruzione pubblica e sulla conseguente incapacità e impossibilità a rispettare i diritti, in questo caso il diritto allo studio, sanciti dalla nostra Costituzione. Intanto però una buona notizia dell’ultim’ora: alla domanda di alloggi sta per corrispondere un’offerta consistente. Per sapere di cosa si tratta si legga l’articolo “Municipio 9: approvata la convenzione per realizzare 300 posti letto destinati agli universitari“.