Biblioteca Zara: aperta una fanzinoteca

Una collezione di pubblicazioni autoprodotte che riguardano particolarmente la fumettistica, l’illustrazione e la musica.

Da qualche tempo la “Zara” propone una “fanzinoteca”, la prima aperta in una biblioteca pubblica italiana. L’iniziativa, nata dalla collaborazione fra i bibliotecari e l’associazione culturale “La Pipette Noir”, ha lo scopo di presentare al pubblico di ogni età un’ampia raccolta di “fanzine”. Ma che cosa si intende precisamente con questo termine? L’abbiamo chiesto a Valeria Foschetti, che ha avuto l’idea della “fanzinoteca”, realizzata dall’associazione. “Il termine inglese fanzine”, ci ha risposto, “può essere tradotto come ‘rivista amatoriale’ e si usa in senso generale per indicare le pubblicazioni realizzate in proprio – spesso rilegando a mano fotocopie, stampe serigrafiche o collage di foto – dagli appassionati di qualche particolare genere culturale, come la fumettistica, l’illustrazione o la musica. Le prime fanzine risalgono all’America del 1930 ed erano dedicate a racconti di fantascienza. Successivamente si diffusero in campi diversi: poesia, musica, politica, fumetti. Dalla fine degli anni Settanta, i punk usarono ampiamente questo mezzo di comunicazione a basso costo per divulgare le idee del movimento. Oggi le fanzine hanno raggiunto grande visibilità, vengono utilizzate dai creativi di vari settori per far conoscere le loro opere e sono molto affermate nei paesi di tradizione anglosassone. Ma il fenomeno è in continua crescita anche in Italia. Attualmente ‘La Pipette Noir’ conta un totale di 520 pubblicazioni tra riviste e libri autoprodotti. Collaborando con la biblioteca, desideriamo che questo patrimonio diventi accessibile a tutti”. “Si tratta di materiali che hanno un valore rilevante proprio perché nascono in modo indipendente”, aggiunge Emma Catiri, referente della “Zara”. “Sono testimonianze di correnti letterarie o musicali alternative, prodotte con tecniche di stampa sperimentali. La grande facilità di produzione di una fanzina, quantomeno nella sua realizzazione più semplice, con carta, colla e forbici, rende possibile a chiunque provare a utilizzare questo tipo di pubblicazione per parlare delle proprie passioni e per condividerle liberamente. L’organizzazione di questa raccolta e le modalità con la quale viene proposta al pubblico rappresentano una piccola sfida in ambito bibliotecario perché in questo senso si è sperimentato poco o nulla. Fra l’altro, una delle cose appassionanti del nostro lavoro risiede nell’interazione con diverse tipologie di materiali bibliografici. Una parte delle nostre collezioni che mi ha sempre attratta, ad esempio, è quella relativa al fumetto, all’illustrazione e alle edizioni di case editrici piccole o indipendenti. Ciò che rende interessanti queste pubblicazioni, e in particolar modo le fanzine, è la loro provenienza e la loro capacità di documentare ambiti culturali meno conosciuti, a cui viene dato poco spazio nel tradizionale panorama editoriale. Grazie alla collaborazione con ‘La Pipette Noir’ apriamo al pubblico le porte della ‘fanzinoteca’ un sabato al mese, presso la nostra sede, dove è possibile consultare e prendere in prestito fanzine e libri autoprodotti, oltre a usufruire, ovviamente, di tutti i nostri servizi e delle numerose iniziative che organizziamo per adulti e bambini”. Il prossimo appuntamento con la “fanzinoteca” è per il 17 dicembre, alle 10.30, per la presentazione dell’“Illustratore Italiano”, una rivista, fondata nel 2014, che riunisce informazioni e novità legate al settore del disegno e dell’illustrazione.