Il Sindaco ha chiesto l’esercito per garantire l’ordine in alcuni quartieri Affinché Milano rimanga una città sicura, solidale, attrattiva
Come prevedibile, la richiesta fatta dal Sindaco Beppe Sala di avere più militari a Milano ha scatenato un po’ di polemiche, sia nello schieramento di centrodestra sia, in misura nettamente minore, in quello di centrosinistra. Per fare chiarezza su tutta la vicenda ricostruiamo le tappe che hanno portato i militari nelle zone della nostra città. Il 14 novembre, dopo diversi atti di violenza, il Sindaco afferma: “Nessuno di noi ha mai negato che nelle periferie della città, compresa quella di via Padova, esiste un problema sicurezza. Obiettivamente più persone servono. Terminato il Giubileo io mi auguro, ed è questo il fronte su cui proverò a lavorare, che parte dei militari impiegati lì vengano qua. Sono preoccupato di tutto quello che succede a Milano. Diciamo che alcune comunità sudamericane si caratterizzano per livelli di violenza. Da Loreto (piazzale, ndr) in su agiremo perché il tema della sicurezza è più vivo che da altre parti. I militari potrebbero presidiare prima di tutto i luoghi sensibili. Se mettiamo un po’ di militari e liberiamo un po’ dei nostri li possiamo impiegare per altri lavori.” Per smorzare le polemiche il 15 novembre il Sindaco precisa che i militari li ha richiesti perché sono utili ma ai quartieri in difficoltà serve anche molto altro: “Oggi, dopo la conferma della disponibilità del ministro Pinotti sull’invio dei militari, ho sentito il ministro Alfano e ci siamo accordati per vederci con il prefetto di Milano Alessandro Marangoni. Sono certo che sapremo definire una linea condivisa e un piano operativo. Relativamente al tema delle periferie, di cui tanto si sta dibattendo in questi giorni, sono comunque convinto che l’aiuto ai quartieri che più sono in difficoltà si dovrà basare soprattutto sul recupero delle strutture abitative, dei luoghi di aggregazione e sull’integrazione attraverso più cultura e socialità.” La posizione del Sindaco viene bollata come di destra. Così il 17 novembre Sala, in un intervista alla “Repubblica”, è costretto a tornare sull’argomento: “La sicurezza è di sinistra, ecco perchè voglio i militari nelle strade. Preferisco affrontare io la questione piuttosto che lasciarla alla destra che gioca con le paure della gente. Non ho detto niente di diverso da quello che ripeto dall’inizio della mia campagna elettorale: fino a quando non potremo assumere nuovi agenti di polizia locale, la presenza temporanea di altri militari può soltanto essere un bene. Non capisco perché ci sia questo pregiudizio nei confronti dei militari per strada. Milano non è una città insicura e il centrodestra che la dipinge così lo fa solo per cercare consenso. Come tutte le grandi città del mondo, però, ha delle criticità e va governata con attenzione e buonsenso.” Il cerchio si chiude il 19 novembre quando, al termine dell’incontro con il ministro dell’Interno Alfano, il Sindaco afferma; “Abbiamo chiesto al Governo di aumentare il numero di militari che sono già presenti in città. I militari serviranno per i “presidio dei luoghi sensibili” in modo da liberare le pattuglie della Polizia locale che potranno essere impiegate altrove, ad esempio per presidiare il piazzale davanti alla Stazione Centrale. Crediamo nell’utilizzo delle pattuglie miste e i militari in più porteranno a rinforzarle nelle vie più difficili e nei luoghi di aggregazione.” Ma, siccome la questione sicurezza/periferie non può essere liquidata con la sola presenza di qualche militare in più, ci vuole anche un’azione politica, il 6 dicembre il Sindaco annuncia un piano straordinario sulle periferie. Circa 250-300 milioni di euro fra riqualificazione edilizia, decoro urbano e trasporti: “Milano è forte nelle competenze, nella tecnologia, è una città che attrae 45 mila giovani l’anno mentre dall’Italia 300 mila vanno all’estero e quindi chi viene qui spera in un lavoro e un futuro. Expo ha avuto successo perché era un luogo pulito, sicuro e accogliente. Tutti temi importanti per i prossimi anni. Qualcuno mi ha detto che è una provocazione il fatto che io abbia detto che la sicurezza è di sinistra, ma io ho insistito perché mandassero i militari”.