Ospedale: si inaugura la radioterapia “colorata”

“La radioterapia può rappresentare un momento molto importante nel percorso di cura della persona ammalata di tumore… Essere curati in radioterapia, però, vuol dire anche frequentare ripetutamente locali sotterranei, sale d’attesa anonime illuminate da luce elettrica, bunker che ospitano materiali inquietanti”, dice il dottor Mauro Palazzi, direttore del Centro di Radioterapia dell’Ospedale Niguarda. È per questo che l’Associazione “Amici della Radioterapia” del nosocomio, nata esattamente 3 anni fa, ha voluto dare a questi ambienti asettici del Niguarda un aspetto un pochino più vivace. È nato quindi il progetto “La bellezza necessaria”, che si preoccupa di illuminare di colore questi ambienti, e mercoledì 14 dicembre alle 16 verrà inaugurata la prima sala d’attesa. Incontriamo la decoratrice Alessandra Orlando Ghezzi dello “Studio Dipinto di Blu”, che vive da tempo nella nostra zona, e che con il suo staff, si è preoccupata di dar vita a questo progetto.
Perchè il nome “La bellezza necessaria” al progetto?
Circa un anno e mezzo fa, sono stata chiamata ad occuparmi del rinnovo delle pareti della Radioterapia del Niguarda. Sono andata più volte in quei luoghi, volevo studiare lo spazio, vedere come si muoveva la gente, come viveva quegli spazi sotterranei, senza finestre, senza luce. Ho capito che la bellezza è necessaria per stare meglio, e ci sono tanti studi di psicologia ambientale in cui si dimostra che l’arte abbassa gli stati d’ansia. È anche per questo che ultimamente si cerca di rendere più godibili alcuni ambienti ospedalieri con dipinti.
Quali sono state le scelte progettuali di rinnovamento di quegli spazi?
Obiettivo del progetto è accogliere, riconoscere, rispettare: è il primo passo di una visone diversa dello spazio di cura ospedaliero. Uno spazio percorso quotidianamente non solo dai degenti, ma anche da chi li accompagna (ed è spesso in uno stato di ansia altrettanto forte) e uno spazio che è anche di lavoro per medici, infermieri, ricercatori. Ripensare l’ambiente, trasformarlo con colori, segni, simboli, non crea solamente un comfort sensoriale. È necessario perchè svolge un potere terapeutico aggiuntivo, sostenendo, attraverso l’abbattimento dei livelli di ansia, il processo di guarigione. Il progetto prevede la riqualificazione artistica della “Sala dell’Accettazione”, che abbiamo pensato come un giardino-frutteto dai colori chiari e avvolgenti, in cui spicca sopratutto il melograno, simbolo di vita, rinascita, passione, ma soprattutto speranza. Per la “Sala d’Attesa della Centratura” si vuole ricreare una sensazione di leggerezza attraverso il tema del soffio, del vento, qui rappresentato da uno svolazzare di semi di faggio, e persino per il soffitto è stato pensato un decoro che inviti ad alzare lo sguardo. Il “Corridoio di Collegamento” rappresenta invece una vera e propria galleria d’arte, di esposizioni temporanee di opere d’arte, sarà uno spazio in cambiamento, realizzato in collaborazione con scuole d’arte della città, e che potrà offrire visibilità a giovani artisti. Nella “Sala d’Attesa degli Studi Medici” torna il tema del giardino, con declinazione floreale: la sensazione è quella di entrare in un prato, con grossi fiori giganti sulle pareti giocati con linee trasparenti: il seme è diventato fiore, si è pronti a una nuova trasformazione; infine nelle “Sale d’Attesa dei Trattamenti” è il cromatismo dei colori caldi e luminosi dell’oro a farla da padrone, con immagini di foglie di quercia, simbolo di forza e resistenza.
Il 14 dicembre viene inaugurata solo la prima “Sala dell’Accettazione”…
Sì, è il primo passo del progetto, per la cui realizzazione l’Associazione “Amici della Radioterapia” ha già ricevuto finanziamenti e offerte da parte di donatori, in particolare con la collaborazione di Banca Prossima; ora speriamo di poter portare avanti il progetto con l’aiuto di altre donazioni, per rendere più accoglienti questi spazi e quindi alleviare il percorso di cura dei pazienti. Info: www.amicidellaradioterapia.it.