Alveo del Seveso: si va verso la riqualificazione urbana

Ricordate che sul numero scorso abbiamo parlato della nuova possibilità per i Comuni di richiedere il riutilizzo di aree demaniali? Avvalendosi del decreto legislativo 28/5/10 n° 85 (Federalismo Demaniale), e sopratutto rifacendosi all’art 10 del “Decreto Milleproroghe” che prevedeva la riapertura dei termini per la richiesta di beni di proprietà dello Stato, a titolo non oneroso, le Amministrazioni locali, e quindi il Comune di Milano, fino al termine del 31 dicembre 2016, potevano presentare domande di trasferimento di beni presenti sul proprio territorio, da valorizzare con progetti di recupero in linea con i programmi di rigenerazione urbana e con le esigenze dei cittadini. Ne abbiamo parlato anche in riferimento al riutilizzo dell’ex alveo del fiume Seveso, in corrispondenza della Via De Gasperis angolo Viale Cà Granda, praticamente sul proseguimento della Via De Angelis verso Viale Suzzani, a fianco agli hotel Ibis e Novotel, per poi proseguire verso Via Matteucci. Come ricorderete era già stata presentata una delibera dal Consiglio di Zona 9, nel 14 novembre 2013, ma non era mai stata recepita dal governo centrale della città. E il Signor Emilio Brusa, del “Comitato Stop Esonda Seveso”, ci aveva segnalato che poteva rimanerci la possibilità di fare un’ulteriore richiesta entro il 31 dicembre 2016. Ebbene, ci sono delle novità! Simona Fregoni, già consigliere di Zona 9 nel precedente mandato, e ora consulente alla Sicurezza dell’assessore Carmela Rozza, ha preso in mano la questione. Insieme al gruppo del Pd in Municipio IX, che lavora per l’applicazione delle delibere già approvate, Simona Fregoni ha provveduto a trasmettere il fascicolo a Beatrice Uguccioni, vicepresidente del Consiglio Comunale, chiedendo all’assessore al Bilancio e Demanio, Roberto Tasca, di fare richiesta all’Agenzia del Demanio Statale per il recupero di queste aree che, ricordiamolo, hanno una superficie superiore ai 10 mila mq. La richiesta è stata regolarmente presentata in data 10 dicembre 2016, ben prima della scadenza dei termini. “E ora siamo in attesa di una risposta dal demanio”, ci dice Simona, “ma il parere non potrà essere negativo, stiamo aspettando il passaggio della proprietà, dal Demanio dello Stato al Demanio del Comune, che è un vero e proprio passaggio di proprietà. Dopodiché il progetto di riutilizzo dell’area dovrà essere approvato da altri organi di competenza; ad esempio, l’agenzia del Demanio regionale, o i consorzi di bonifica, e il Comune dovrà provvedere a fare mappe, visure, eseguire uno studio di fattibilità, e distribuire ai vari Settori competenti (fognature, viabilità, ecc.) che alla fine dovranno esprimere la loro opinione. Quando si avrà il benestare di tutti i Settori, finalmente si potrà riqualificare l’area. Forse ci vorrà qualche anno, ma ce la faremo!”.