Contratti e servizi non richiesti di luce e gas: come difendersi

Dall’avvento del mercato libero dell’energia elettrica e del gas, i fornitori in regime di concorrenza cercano di proporre offerte commerciali, volte ad acquisire nuova clientela. Può però capitare di trovarsi coinvolti nell’attivazione di un contratto mai richiesto di cui si scopre l’esistenza solo con il ricevimento di una lettera di “benvenuto”, di una fattura o, ancora, di una richiesta di pagamento; è frequente altresì l’addebito di voci non chiaramente documentate, o non previste nel contratto originario. In tali ipotesi siamo di fronte a pratiche commerciali scorrette, dirette a far compiere al consumatore scelte che altrimenti non avrebbe compiuto. Rientra in questa categoria tutto ciò che non è stato richiesto e tutti i casi in cui l’attivazione di un contratto o di un servizio avviene senza la consapevolezza del consumatore. Può trattarsi sia delle ipotesi di mancata conoscenza, sia del caso in cui l’assenso sia stato carpito grazie all’inganno, in assenza di informazioni essenziali o sulla base di informazioni ambigue e parziali. Anche se la legge vieta l’esecuzione di forniture senza che vi sia stato un preventivo ordine da parte del consumatore, il cittadino da solo purtroppo non solo non riesce ad ottenere risposte dalle società, ma per evitare ulteriori seccature, cede al pagamento di cifre non dovute, spesso esose, o è costretto a sostenere ulteriori spese per rivolgersi a un Giudice. Dal 1 gennaio 2017, per le controversie nei settori dell’energia elettrica e del gas, è stata resa obbligatoria la procedura di conciliazione davanti all’Autorità Garante, oppure ad Organismi di Mediazione, con un sensibile abbattimento dei costi per il consumatore e la possibilità di vedersi riconosciute le proprie ragioni più velocemente. Lo Studio ha approfondito queste tematiche ed è pronto ad assistervi, anche nella fase di conciliazione, mediante accesso a Organismi di Mediazione di accertata qualità e professionalità con cui stabilmente collabora. Tra questi, ad esempio, la Camera di Mediazione Nazionale, con sede in Via E. Biondi 3, la cui direzione è affidata alla dott.ssa Lucia di Palermo.
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