Depuratore di Niguarda: la puzza non si attenua

Ecco cosa ha scritto per “Zona Nove” Anna Maria Melone, consigliera del Municipio 9.
Ancora puzza nei pressi del depuratore di Niguarda. Sono passati due mesi dalla richiesta alla Commissione Ambiente del Municipio 9 che ha portato, a fine novembre, al sopralluogo all’impianto di via Guido da Velate. I gestori dell’impianto (Gruppo Cap, gestore unico del servizio idrico nella provincia di Milano e impegnato in diversi Comuni nelle province di Monza e Brianza, Pavia, Como e Varese, ndr), rispondendo alle lamentele dei residenti presenti, hanno riconosciuto di aver ricevuto numerose segnalazioni e hanno affermato che fino ad allora non erano stati in grado di risalire alle cause della formazione degli odori. Durante la visita all’impianto nessuno dei presenti è stato in grado di riconoscere un odore simile a quello che invade il quartiere, soprattutto di sera. I gestori dell’impianto si sono resi disponibili ad avviare un piano di indagine se i miasmi non fossero spariti entro la fine dell’anno con l’ultimazione dei lavori in corso sull’impianto. L’ipotesi è di collocare dei sensori “nasi elettronici” nei punti dell’impianto dove si effettuano i trattamenti che potrebbero causare la formazione degli odori e presso alcune abitazioni del quartiere ritenute “recettori sensibili”. Dal confronto tra le sostanze presenti nei vari stadi del trattamento delle acque fognarie (estrazione dei fanghi biologici, digestori anaerobici, vasche denitro, post ispessitore fanghi, trattamenti biogas, biofiltrazione dell’aria, trattamenti finali dei reflui, stoccaggio e movimentazione dei cassoni) e quelle rilevate nel quartiere sarà possibile comprendere se gli odori effettivamente provengono dalle attività dell’impianto di depurazione e da quale stadio di trattamento, o se provengono da aree esterne all’impianto, ad esempio da condotti fognari, dal torrente Seveso o da altre attività presenti nei dintorni. Le segnalazioni di odori sono continuate per tutto gennaio ed è quindi indispensabile avviare le attività di ricerca necessarie per individuare dove si formano queste puzze, spesso insopportabili. Per accelerare i tempi, che non saranno brevi, il 19 gennaio, durante la seduta di consiglio del Municipio 9, ho presentato una mozione che invita i responsabili di Municipio e Comune a convocare un incontro pubblico per aggiornare sullo stato dei fatti, a stabilire tempi e modi delle analisi da effettuare, per avviare, nel più breve tempo possibile, gli interventi necessari per rimuovere le cause della formazione degli odori. Quella sera stessa l’assessore municipale Raffaele Todaro ci leggeva il testo di una lettera che chiede “un tavolo di confronto per stabilire come avviare il monitoraggio” inviata solo il 16 gennaio ad Arpa, Ats, Città Metropolitana, Città Metropolitana e Cap holding. Curiosamente tra i destinatari non c’è il Comune di Milano e non credo sia stata una svista. A proposito: la mozione per chiedere l’incontro pubblico è stata firmata solo dai consiglieri di opposizione (Sinistra X Milano, Lista Sala, Pd, Movimento 5 Stelle) e quindi sarà discussa solo in febbraio. I tempi dell’avvio del monitoraggio non si sanno; certamente si è persa l’occasione di fare i rilievi nel periodo invernale, quando l’inversione termica favorisce il ristagno dell’aria e degli odori e quindi sarebbe stato più facile ottenere dei risultati.
Per segnalare i fetori a Gruppo Cap: tel. a 3482512105 dalle 9 alle 16.30 o 800175571 dalle 16.30 in poi.