Il Fioretto di Zorro: Uomo forte a chi?

Secondo un sondaggio che impazza nei talk show 8 italiani su 10 vorrebbero un “Uomo forte” alla guida del Paese. Naturalmente in tv nessun tuttologo ha evidenziato che il sondaggio potrebbe essere fuorviante: chi direbbe diversamente quando l’alternativa è un “Uomo debole” al comando? Comunque sia, il problema è chi oggi potrebbe fregiarsi dell’appellativo di Uomo forte? I nomi che circolano sui media non sono quelli di persone preparate, competenti e capaci di governare. Sono le solite figurine mediatiche gonfiate. Come Berlusconi, il maestro di Trump, che ha i soldi per fondare un proprio partito personale e che “se è capace di fare gli affari propri saprà fare anche i nostri”. Come Grillo, eroe della democrazia online diretta (da lui) che “dirige” dal salotto di casa le marionette che ha messo in politica e che se non gli obbediscono vengono espulse dal partito, pardon dal movimento. O come Salvini, il nemico dei migranti che considera superato il separatista Bossi e punta a unire i razzisti del Nord e del Sud. Insomma, proposte indigeribili. Ma allora chi potrebbe essere l’Uomo (o la Donna) giusto(a)? Secondo Zorro, per chiarirsi le idee a questo proposito bisognerebbe ispirarsi per esempio ai premiati dello Zonino d’oro: Sandra Saita, da 30 anni volontaria a Psichiatria del Niguarda, Ludovico Cesati, partigiano sfuggito due volte alla fucilazione, e Stefano Marianeschi, cardiologo che gratis ha operato al cuore 1600 bambini di tutto il mondo, sono infatti esempi validi di persone responsabili, generose, disinteressate, in una parola “forti” dei propri ideali. Prendere nota per valutare chi scegliere tra gli eventuali candidati al comando.