Il Museo del manifesto cinematografico di via Gluck chiude

Via Gluck 45, il Museo del manifesto cinematografico da febbraio non ci sarà più. L’ex stabilimento industriale, dal 2013 sede della casa del cinema, chiuderà, 150mila pezzi tra manifesti, fotografie, riviste, cimeli e bozzetti rari, alcuni originali come quello della “Medea” di Pasolini, i manifesti di Sandro Simeoni e le opere del cartellonista Anselmo Ballester, saranno accatastati in un magazzino. Stessa fine faranno la biblioteca, l’archivio e l’angolo bar dedicato ad Adriano Celentano, il celebre ragazzo della via Gluck, attore cinematografico oltre che cantante. Il 5 febbraio ci sarà l’ultimo evento dedicato al cinema horror con il regista Ruggero. Il locale, mille metri quadrati disposti su due piani, dovrà essere infatti liberato entro fine mese. Così ha comunicato la proprietà che ha deciso di trasformare la destinazione dell’edificio. Una petizione, lanciata dalle associazioni del quartiere chiede alle istituzioni di salvare questo patrimonio culturale. L’assessore alla Cultura Filippo Del Corno e lo stesso sindaco Beppe Sala si sono impegnati ad aiutare il museo ma finora niente di tangibile, anche perché, come precisa Del Corno,“si tratta di un museo privato e quindi non possiamo ricollocarlo in uno spazio pubblico senza un bando”, Nel frattempo in via Gluck stanno preparando lo sgombero anche se non si sa ancora dove si potrà depositare il materiale. Quelli del museo comunque non si arrendono. “Per il momento cercheremo un posto dove mettere al sicuro il tutto”, spiega Laura Susan Bozzett. “Poi andremo alla ricerca di una nuova casa dove riaprire il museo”. Tra le possibili soluzioni si è parlato di uno spazio in via Sammartini, vicino alla sede attuale. Ma lo stabile, che ora “è in carico alle Politiche sociali, è rimasto a lungo non utilizzato e versa in condizioni di degrado”, spiega Del Corno. Va definito “se l’assessorato alle Politiche sociali ritiene che sia uno spazio di cui non ha più bisogno e qual’è la funzione pubblica che gli si può attribuire”. Quindi se è utilizzabile per il Museo e in che termini. Per chiarire questi punti, gli assessori incontreranno nelle prossime settimane le realtà del territorio. (