La Memoria labile dei Municipi a presidenza leghista

Come ogni anno il Giorno della Memoria vede impegnate sul territorio le Associazioni a ricordare tutte le deportazioni e tutti gli stermini, dalla Shoah, lo sterminio degli ebrei, al Porrajmos, lo sterminio di rom e sinti, dall’Omocausto, la persecuzione degli omosessuali, all’aktion T4, ossia la soppressione delle persone con disabilità, dalla deportazione dei triangoli rossi, rei di opporsi al nazifascismo, a quella dei cosiddetti antisociali, prostitute, homeless, emarginati. Le Istituzioni non mancano mai di offrire patrocini e spazi alle iniziative del Giorno della Memoria, celebrazione internazionale che anche in Italia è legge dello Stato. Ma cosa è successo nei nuovi Municipi? Il presidente del Municipio 4 (Lega) in seduta di Consiglio afferma: “Celebreremo il Giorno della Memoria in altra data, seguendo il calendario ebraico”. Come se la data del 27 gennaio non fosse una data universalmente riconosciuta, essendo la data in cui l’armata rossa liberò il lager di Auschwitz. Non è andata meglio al Municipio 2, sempre a presidenza Lega. Qui si è deciso di non attribuire il patrocinio gratuito e non aderire alla manifestazione al Monumento del Deportato, al Parco Nord, manifestazione in cui vengono ricordati proprio gli operai delle fabbriche del Nord Milano, quindi anche delle fabbriche del Municipio 2, deportati a seguito dei coraggiosissimi scioperi del ‘43 e ‘44. Da anni e anni i due Municipi, il 2 e il 9, che prima si chiamavano Consigli di Zona, partecipavano uniti. Quest’anno era rappresentato solo il Municipio 9, che non ha un presidente leghista. Giuseppe Lardieri, presidente del Municipio 9, in quota a Forza Italia, la sera prima in uno spettacolo teatrale, sempre dedicato alla Memoria e sempre patrocinato dal Municipio 9, aveva affermato che “…sarebbe da stolti non dare il patrocinio e non partecipare alle iniziative dedicate al Giorno della Memoria”. Ma allora la Memoria corta è un problema della Lega Nord?