Amianto: “I manager della Breda sapevano ma…”
“Imanager della Breda sapevano e se ne sono infischiati”. Sono queste le parole pronunciate al Palazzo di Giustizia il 16 febbraio dal pm Nicola Balice davanti ai giudici della nona sezione penale, nel processo a carico di nove ex amministratori dell’azienda accusati di omicidio colposo per la morte di una decina di operai causata, secondo l’accusa, dall’esposizione all’amianto nello stabilimento di viale Sarca tra gli anni ‘70 e il 1985. Sul banco degli imputati ci sono nove consiglieri di amministrazione e un ex direttore di produzione della fabbrica, tutti in carica tra il 1973 e il 1985. Il pm ha ricordato che all’epoca “i pericoli provocati dall’amianto erano ampiamente noti”. La Breda era “un grande gruppo industriale, non stiamo parlando di un piccolo imprenditore”, ma i responsabili dello stabilimento “se ne sono infischiati” della normativa sul rischio amianto. “Anzi almeno fino al 1985 hanno acquistato componenti in amianto, invece di eliminarli dal ciclo produttivo: ci sono le bolle a confermarlo”. Per il pm gli operai “lavoravano in ambienti non ben areati con ventole posizionate a 18 metri di altezza, usando manufatti composti in amianto: compresi teli d’amianto che servivano a mantenere costante la temperatura dei pezzi appena forgiati”, E ancora: “Gli imputati non hanno fatto informazione tra i lavoratori, non li hanno istruiti su come alleviare la pericolosità legata alla movimentazione dei manufatti in amianto, e non hanno fornito loro gli strumenti di protezione, ad esclusione di semplici mascherine per la polvere generica che non servivano a nulla. Già dal 1977 le rappresentanze sindacali si erano attivate per far eliminare l’amianto dal ciclo produttivo, ma la dirigenza se ne era infischiata”. Nel 1978 il Consiglio di fabbrica aveva richiesto l’introduzione di materiali alternativi, ma questa richiesta è rimasta inascoltata”. Per il pm i manager imputati con la loro negligenza hanno messo a rischio la vita delle tute blu e “sapevano” di farlo. Per il rappresentante della pubblica accusa non ci sono dubbi. Quelle morti, ha ricostruito il pm dott. Balice, sono state tutte provocate da mesotelioma pleurico o tumori polmonari, patologie a loro volta causate dalla presenza di amianto all’interno dello stabilimento: “Oltre il 70% dei manufatti della fabbrica conteneva amianto”. La maggior parte dei morti sono stati colpiti da mesotelioma pleurico, “patologia sentinella d’amianto”. Terminando la prima parte della sua arringa il pm ha affermato che “alla Breda Termomec00canica il nesso causale tra patologia ed esposizione alle fibre di amianto è ampiamente provata”. Nell’udienza del 1 marzo davanti al giudice Simone Luerti, il pm ha concluso la propria arringa con le richieste di condanna. Ne parleremo sul prossimo numero.