Il coraggio della Memoria: un passato che non passa

Dopo un anno di assenza, “Quelli della Cassinis” (gli ex, ma anche gli attuali) ritornano a proporre un momento di riflessione sul tema della Memoria. In questa nuova avventura si avvarranno della collaborazione della QuintAssenza, associazione culturale di zona che metterà a disposizione la propria esperienza nel campo del volontariato teatrale. Domenica 26 marzo, alle 15, presso la Sala “Giuseppe Pontremoli” di via Cesari 38, si terrà il consueto incontro con studenti e insegnanti dell’Istituto Comprensivo “Locchi”, aperto al territorio, rivolto a tutti coloro che avvertono la necessità di tenere vigile l’attenzione su diritti negati e l’indifferenza. La data si colloca intenzionalmente a metà strada tra il Giorno della Memoria, che ricorda il momento storico più disumano del secolo scorso, la Shoah, in cui i diritti alla dignità, alla libertà, all’esistenza stessa degli individui sono stati barbaramente calpestati dai nazifascisti, e il 25 Aprile, la data che ricorda quanti si sono battuti per il rispetto e il ripristino di questi diritti. Nell’impostare il nostro lavoro siamo partiti da una constatazione ineluttabile: troppe sono le analogie, e troppo visibile è il filo che unisce le tragedie che ci ha imposto l’ultimo conflitto mondiale con quelle che si consumano in questi nostri giorni. Sembra che tutti, o molti di quei tutti, abbiano smarrito il coraggio della memoria. Le ansie della gente. Il ritorno in auge delle peggiori ideologie nazionaliste e razziste. La dilagante intolleranza. Quella strana voglia di giustizia. Privata. Istantanea. Ingiusta. Intere comunità che si spostano, incalzate da guerre sempre nuove ma mai diverse, messe in fuga dalla miseria materiale e civile: respinti, negati, martoriati. Segregati al di là di muri materiali e mentali. Con il nostro lavoro di studio cerchiamo di riacquistare la consapevolezza di quanto le pulsioni di adesso siano simili a quelle di allora e di dove ci abbiano condotto. Un lavoro con i giovani e per i giovani. Perché se, forse, l’adulto è materia oramai impenetrabile e inamovibile, senza spinta, i giovani no. Loro sono spugne colorate. Spugne d’arcobaleno che assorbono non solo il nostro male ma anche e soprattutto il bene. Quando c’è. Rileggiamo quindi con loro il passato, per cogliere insieme da dove nascono i nostri timori, retaggio di un passato che non vuol saperne di passare. E vi invitiamo, tutti, a rileggerlo con noi nell’arduo tentativo di traghettare una zolla di pace dall’altra parte di questo mare in burrasca.