Nel 2018 la riforma degli esami di maturità Quali sono novità?

Il Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) ha chiarito che non ci sarà alcuna novità per il 2017, in tema di esami di maturità. Dal 2018 arriveranno però innovazioni significative: sarà abolita la terza prova, ci sarà l’inserimento di una prova Invalsi da svolgere il quinto anno, il cui voto non influirà sull’esame finale ma costituirà un requisito per l’ammissione all’esame stesso. Ora il testo passerà al vaglio del Parlamento, perciò potrebbero essere dei cambiamenti prima che diventi esecutivo.
• Il nuovo esame di maturità Ecco quindi la carta di identità del nuovo esame, nel quale il voto si esprimerà sempre in centesimi: – Prima prova scritta nazionale di italiano (voto massimo 20 punti) – Seconda prova scritta nazionale di indirizzo (voto massimo 20 punti) – Colloquio orale (voto massimo 20 punti) – Credito Scolastico (punteggio massimo 40 punti) – Commissione mista: tre membri interni e tre esterni più il presidente. – Prova Invalsi su italiano, matematica e inglese, durante il quinto anno. – Altra novità riguarda l’alternanza scuola-lavoro: le attività svolte in questo ambito saranno oggetto del colloquio orale, che accerterà il conseguimento delle competenze raggiunte, la capacità argomentativa e critica del candidato. Da quanto emerge dalle fonti è molto probabile che, in sede di colloquio orale, la classica tesina di maturità si trasformerà in una relazione sull’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro.
• Le prove del nuovo Esame di Maturità: cosa cambia dal 2018 Se l’abolizione della terza prova è quella più eclatante, sono previste novità anche per le altre prove d’esame. – Prima prova di Maturità: le prime indiscrezioni rivelano che le tipologie dell’analisi del testo e del saggio breve potrebbero perdere il peso che hanno avuto finora. Sui testi in circolazione, infatti, si legge che la prova d’Italiano consisterà nella redazione di un testo di tipo argomentativo riguardante temi di ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico. Sebbene si punti in particolare sulla produzione di un testo argomentativo, si introduce la possibilità di strutturare la prova in più parti, al fine di consentire la verifica, in particolare, della comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, e la riflessione critica. – Seconda prova Maturità: sorprese anche per la seconda prova. Potrà essere in forma scritta, grafica o scritto-grafica, compositivo/ esecutiva musicale e coreutica ed avrà per oggetto una o più discipline, differenti a seconda dell’indirizzo. La cosa nuova, quindi, è che le tracce possono essere multidisciplinari. Negli istituti professionali, inoltre, una parte della seconda prova potrebbe essere predisposta dalla commissione, tenendo conto delle specificità di questo tipo di scuola.
• Colloquio orale Il cambiamento più importante per il colloquio orale riguarda la tesina e l’inserimento dell’alternanza scuola- lavoro. Infatti, la prova sarà strutturata in due parti: nella prima si cercherà di superare l’impianto nozionistico attuale e si cercherà di capire le capacità di ragionamento degli studenti (partendo dall’analisi di un testo, di un documento, di un progetto). Nella seconda, invece, il candidato dovrà illustrare una relazione che faccia capire le competenze acquisite durante il tirocinio formativo obbligatorio (valutato anche per costruire il punteggio finale). La tesina (o percorso) cambia dunque volto: meno libertà nella scelta del tema, niente collegamenti tra le materie. Stop a quegli “argomenti a piacere” con cui si partiva nel vecchio esame di maturità.
• Crediti scolastici, punteggi e voto finale di maturità Le tre prove, a livello di punteggio, saranno equiparate: 20 punti ciascuna, senza più la preponderanza dell’esame orale sulle altre. I punti lasciati in eredità dalla terza prova saranno totalmente trasferiti nelle mani dei docenti. I 15 crediti previsti, andranno ad arricchire il punteggio attribuito al curriculum degli ultimi tre anni delle superiori. Se prima, dunque, un ragazzo poteva arrivare alla vigilia della maturità con massimo 25 punti ora ci si potrà presentare davanti alla commissione addirittura con 40 punti: 12 per il terzo anno, 13 per il quarto, 15 per il quinto.