M- Sai cosa sono andato a leggere, car el mè bauscia?
L – L’autobiografia di Gianni Rivera?
M- No, quella l’ho già divorata mesi fa. Invece ieri mi è passato sotto gli occhi il nostro articolo di ottobre intitolato “Dialogo di inizio campionato”.
L- Ah, e cosa dicevamo?
M- Innanzitutto, che al 90% la Juve avrebbe vinto lo scudetto…
L- Be’, era una facile profezia.
M- Sì, ma allora potevamo giocarcela, no?
L- Non amo quei tipi di giochi, non sono mica Buffon! E mi sa che comunque ci avremmo guadagnato ben poco: troppo prevedibile… E poi?
M- Sostenevi che un sesto scudetto bianconero di fila sarebbe stata “la morte nera”… Pronto a suicidarti?
L- Scudetto inevitabile, sono forti e poi quando sono in difficoltà strane congiunzioni astrali vengono in loro soccorso. Anche voi a Torino mi pare le abbiate saggiate. Ma degli obiettivi stagionali di Inter e Milan, cosa scrivevamo?
M- Dunque, il tuo, da interista, era la qualificazione in Champions, e ci avevi azzeccato. Anche se non so se ci riuscirete ad arrivare, visto che molto dipende da Roma e Napoli.
L- Hai detto bene, sarà durissima. L’Inter sta facendo una bella rimonta ma quelle davanti non perdono un colpo. E il vostro quale era?
M- Tu affermavi che saremmo stati vostri avversari per entrare nell’Europa che conta, ed io mi mettevo a ridere. Avevo ragione io, ma secondo me la tua era tutta scaramanzia: sapevi benissimo che non ci saremmo mai arrivati. Oppure stavi bevendo della bonarda mentre scrivevi la tua parte di articolo.
L- Adesso non fare tu lo scaramantico. In fondo, mentre scriviamo, siete a soli 2 punti da noi.
M- Mah, io credo che potremmo non centrare neppure l’Europa League. Ti ricordi quando qualcuno diceva che l’Europa era la “casa” del Milan? Già, peccato che a furia di sbagliare allenatori e acquisti ci abbiano sfrattato… Ma lasciamo stare. Allora voi avevate in panchina De Boer, e ti lamentavi che era stato subito bastonato dalla stampa. Come al solito gridavi al complotto mediatico e alla prostituzione intellettuale: hai qualcosa da dire in tua difesa?
L- Su quella vicenda non ho proprio cambiato idea. Anzi, sul fatto che esista una grande manipolazione mediatica sono sempre più convinto. Basta vedere come stanno sorvolando i maggiori quotidiani sull’inchiesta Juventus-’ndrangheta per la vendita dei biglietti.
M- A tua discolpa, però, devo ammettere che parlavi bene di Suso, che in effetti è stata una delle rivelazioni di quest’anno.
La sua partita nella Supercoppa contro la Juventus è stata da manuale calcistico.
L- Tu invece eri dubbioso…
M- Più che altro agnostico, visto che non lo conoscevo. Comunque sia, è innegabile che soffra di alti e bassi e che un vero campione non lo sia. Anche perché, se fosse un vero Campione con la C maiuscola, non sarebbe al Milan ma in Inghilterra o Spagna…
L- E del vostro sospiratissimo closing, cosa dicevamo?
M- Cose sagge… Affermavo con una certa lungimiranza che la telenovela sarebbe continuata ancora a lungo e che nemmeno a Carnevale avrebbe avuto un nuovo presidente…
L- E così è stato. Ma il 14 aprile si avvicina… Cosa ti aspetti?
M- Domanda di riserva?
L- Oh, ciciara e ciciara, e nemmeno una parola sul derby.
M- San Gianni Brera, di cui abbiamo scritto qualche mese fa, sosteneva che, a parità o quasi di organico, il derby se lo aggiudica chi lo soffre di meno e chi parte sfavorito, perché ci metterà più impegno e concentrazione per vincerlo.
L- Quindi?
M- Vuoi che dica che lo vinciamo noi? Ma figurati… Ricordo solo agli dei del Calcio che noi siamo in credito con la fortuna per quel gol che aveva fatto all’andata quando ormai era il 92’, manco foste la Juve…
L- Con la “piccola” differenza che il gol di Perisic era regolarissimo. Immagino invece un derby simile all’andata. Con noi che faremo gioco e il Milan pronto ad andare in contropiede con Suso e Deulofeu. I 2 spagnoli saranno per voi l’ago della bilancia. Se sapremo fermarli allora avremo buone possibilità di vincere.