Kengiro Azuma ovvero la musica del silenzio

“Il silenzio:/abbiamo l’occhio per vedere la luce/abbiamo l’orecchio per sentire il suono/abbiamo il cuore per sentire il tempo/sento la voce dell’universo/sento la voce del nulla”. Così si esprimeva lo scultore Kengiro Azuma, morto a 90 anni, nell’ottobre 2016. Abitava da circa 40 anni alla Bovisa e, nel 1996, ha ricevuto l’Ambrogino d’Oro per meriti civili. Adottato da Milano, l’insigne artista giapponese zen fu allievo di Marino Marini a Brera, negli anni ’50. Di lui, in zona, abbiamo la scultura bronzea, alta 4 metri, inaugurata nel 2015 e posta nei giardini davanti all’ingresso del cimitero Monumentale. L’opera (nella foto), chiamata Mu-141 ovvero La vita infinita, fa parte delle numerose sculture tutte denominate Mu e seguite da un numero. Mu e Yu, per la cultura zen, sono il vuoto e il pieno, l’infinito e il finito, l’equilibrio fra bene e male come il principio Tao, gli opposti a cui si è ispirato l’artista giapponese. Siamo orgogliosi di ricordarlo qui sul nostro giornale perché è stato un grande scultore dell’astratto ed ha abitato proprio nella nostra zona!