Monica, dalla redazione di “Zona Nove” alla direzione di “M social Magazine”

Prima gli studi classici che portano a una laurea in Lettere e Filosofia alla Statale di Milano, poi il lavoro alla casa discografica del padre (la New Music International) come ufficio promozione e relazioni esterne. Senza dimenticare la passione “atavica” per i libri e il teatro che la avvicina al mondo del giornalismo: recensioni per un sito di genere, articoli di settore fino a giungere all’avventura di oggi, la direzione di “M social magazine”, rivista di musica, spettacolo, social e attualità con un format tutto nuovo e in edicola dal 16 marzo scorso. Forse non tutti sanno che Monica Landro, manager in rosa e mamma in carriera, è stata una redattrice di “Zona Nove”. Monica non è nativa del quartiere: dalla remota Lambrate approda in Ca’ Granda nel 2004 quando, assieme all’ex compagno e due bambini piccoli, acquista casa nel nostro quartiere. “Non mi piaceva affatto – ammette Monica – perché era molto diverso da dove ho sempre abitato: viale Fulvio Testi mi sembrava una periferia pessima rispetto al Parco Lambro, oltre al fatto che non vivevo la zona se non per dormirci la notte”. Non proprio un caloroso benvenuto: ma, si sa, necessità fa virtù, e quando i suoi figli hanno avuto l’età per iniziare l’asilo, Monica si è messa a cercarne uno. “L’ho trovato nella zona del Novotel di viale Suzzani – prosegue – e ho creato la mia prima rete di amicizie attraverso le altre mamme che frequentavano quell’asilo”. Ma la vera svolta arriva una volta al mese direttamente nella sua casella delle lettere: “Zona Nove – racconta – era per me diventato un appuntamento fisso: all’epoca Internet non era diffuso come oggi e aspettavo con ansia il giornale perché era il solo anello di congiunzione con la zona”. La tecnica era facile: guardare le pubblicità per conoscere i negozi (falsi d’autore, pizzerie, abbigliamento), controllare su Maps la loro collocazione e infine raggiungerli assieme ai bambini nel passeggino. “Poi, naturalmente, c’erano gli articoli con i quali imparavo chi erano i consiglieri del quartiere e i loro eventi: una vera passione, che mi ha spinta a mandare una mail per chiedere di collaborare con Zona Nove”. Detto, fatto: alla prima riunione di redazione Monica è stata accolta dal direttore Luigi Allori e da tutti i redattori con i quali ha imparato a scrivere un articolo, titolarlo e firmarlo. “Che emozione vedere il mio nome su un giornale cartaceo! Da lì l’impegno è stato fisso: ogni mese proponevo articoli, scrivevo, e capivo di essere entrata in una bellissima realtà con riunioni, cene ed eventi”. Nel 2009, però, Monica lascia Niguarda per tornare a Lambrate: “Ma non volevo finire la mia collaborazione con il giornale – dice – e per questo mi sono inventata una nuova rubrica sull’ospedale di Niguarda. Un’avventura che è durata fino a sei mesi fa quando, travolta dal lavoro, ho dovuto rallentare con Zona Nove”. Ora “M social magazine” rappresenta una nuova sfida per Monica che però ricorda ancora la redazione di via Val Maira con grande piacere: “C’è un aneddoto – racconta – che non dimenticherò mai: quando ho deciso di prendere il tesserino da pubblicista, il direttore Allori mi ha dato una mano decisiva nonostante la sua momentanea dipartita per gli Stati Uniti a trovare figlia e nipotini. Forse lui non lo sa, ma se oggi sono giornalista è soprattutto grazie a lui”.