Palazzo Marino e Atm: il trasporto pubblico locale deve rimanere in capo al Comune

Ormai è un tutti contro tutti e tutto. La guerra tra Atm e Ferrovie dello Stato è senza esclusione di colpi e nessuno è al sicuro. Prova ne è l’avvicendamento senza troppi complimenti dell’ex Presidente di Atm Bruno Rota. Sono volati gli stracci e parole forti e non poteva che essere così visto che ballano due milardi di euro di fatturato e 5 di investimenti. Il sindaco Beppe Sala manifesta tutto il suo fastidio per gli schiaffoni che Atm e Fs si scambiano ormai da settimane sul futuro della gestione del trasporto pubblico milanese anche se, va detto per correttezza, sul cambio dell’ex presidente di Atm Bruno Rota non è andato troppo per il sottile. Ma qual è l’oggetto del contendere e cosa interessa ai fruitori dei servizi Atm, Trenord e Fs? La partita riguarda l’acquisto delle quote azionarie che Astaldi ha nel consorzio M5 e che ha deciso di vedere e la vorace fame di Fs che vorrebbe inglobare Trenord e Atm. Agli utenti del trasporto pubblico locale (Tpl) ciò che interessa è la qualità dei suoi servizi ma va detto chiaramente che quest’ultima, oggi più che soddisfacente, dipenderà nel breve e lungo periodo dalle scelte che le Istituzioni, cittadine e regionali, dovranno necessariamente compiere. E su tutto incombe il gigante ferroviario statale. Fs è entrata, come un elefante in una cristalleria, nella società proprietaria della M5, cosa che le permetterà di avere “diritti e prelazioni” in vista delle future gare. L’amministratore delegato Renato Mazzoncini è stato chiarissimo affermando che Fs vuole partecipare alla gara milanese per l’assegnazione del Tpl e nel contempo vuole mangiarsi in un sol boccone Trenord, fin qui controllata pariteticamente insieme alla Regione. Ma la vera partita è quella che si sta delineando all’orizzonte ovvero l’assegnazione del contratto di servizio per il trasporto pubblico locale, attualmente in pancia ad Atm. Tale contratto è in scadenza il 30 aprile e la temperatura tra sindacati, lavoratori e Comune è sempre più alta. La proroga di un anno del contratto, più volte assicurata dal Comune, non è ancora arrivata. E Fs ha sempre più appetito e potrebbe mangiarsi tutto in un boccone come fatto recentemente in tre casi: le Ferrovie “Ex concesse” di Roma (Roma-Lido, Roma-Viterbo e Roma-Giardinetti), le Ferrovie del Sud Est pugliesi e il contratto di servizio decennale per il Tpl in Sicilia. Staremo a vedere cosa farà Beppe Sala e la sua Giunta chiamata alla prima vera scelta politica del suo mandato. E siccome nessuno vive sul mondo delle nuvole è evidente che questa vicenda si intreccia strettamente con il grande progetto di ridisegno di Milano ovvero gli scali Fs dismessi.