Sei spettacoli e tanti grandi nomi nel cartellone del Teatro della Cooperativa

Dal 26 al 30 aprile potremo assistere a “(S)legati”, uno spettacolo emozionante e pieno di suspence, la storia vera di due amici, Joe Simpson e Simon Yates, appassionati alpinisti che nel 1985 realizzarono il sogno di raggiungere insieme la vetta di 5800 metri della Siula Grande, nelle Ande peruviane. Durante la discesa però il diavolo ci mette la coda e due incidenti gravissimi mettono a rischio la vita dei giovani, costringendo Simon all’azione più tragica per un alpinista: tagliare la corda che lo tiene unito al compagno. Il gesto estremo, per vero miracolo, salverà la vita a tutti e due. L’avventura, che va al di là delle capacità umane, è una metafora dei legami portati ai limiti estremi, al momento in cui la realtà ci costringe a un gesto di grande coraggio, a “tagliare”, perché questo è l’unico atto necessario a entrambi per salvarsi e proseguire nella vita. A maggio il Teatro della Cooperativa ospiterà due spettacoli che affronteranno il problema del lavoro umano in questa nostra società post- industriale. Dal 2 al 7 sul palcoscenico vedremo “Piccola società disoccupata”, una commedia contemporanea, un gioco cinico e spassoso interpretato da tre attori che inscenano il conflitto generazionale, una lotta senza esclusione di colpi per conservare o per trovare lavoro. Nel dramma che il mondo del lavoro vive oggi, tra precariato, disoccupazione, licenziamenti e lavoro a tempo determinato, emergono la fragilità dell’individuo, il diffuso senso di instabilità, la ricerca di strategie per la sopravvivenza, la difficoltà di decifrare il futuro di questa nostra società. Che ne sarà di un mondo basato sul mercato, sul lavoro, quando il lavoro non c’è più? La commedia non può darci una risposta, ma con un pizzico di humour riporta al centro della vita l’uomo con le sue fragilità e i suoi paradossi. È ancora il mondo del lavoro a fare da sfondo al monologo di Laura Pozone, trasportato negli anni ‘70 e soprattutto visto attraverso occhi femminili. “Dita di dama” in scena dal 18 al 27 maggio è ambientato nella periferia di Roma: due amiche diciottenni, Francesca e Maria, progettano il loro futuro, ma saranno i padri a decidere per loro. Così succedeva allora e, di conseguenza Maria, che avrebbe voluto continuare gli studi, finirà in fabbrica vivendo sulla sua pelle lo sfruttamento degli operai. Lei, ragazza timida e impacciata, prenderà coscienza della necessità di combattere per il riconoscimento della dignità e dei diritti dei lavoratori e per il diritto alla libertà individuale. Sullo sfondo un’Italia in trasformazione, in famiglia, nella scuola, nel mondo lavorativo con avvenimenti che porteranno, non senza ostacoli, alla legge sul divorzio, allo Statuto dei Lavoratori, a una rivoluzione nel campo scolastico, al nuovo diritto di famiglia. Da segnalare infine tre cavalli di battaglia di Renato Sarti, ospiti di importanti sale milanesi. “Nome di battaglia Lia” dal 25 al 29 aprile sarà rappresentato al teatro Atir Ringhiera, con Marta Marangoni, Rossana Mola e lo stesso Sarti, “Muri – prima e dopo Basaglia” dall’ 8 al 10 maggio e “Gorla, fermata Gorla” dall’11 al 14 maggio al Teatro Elfo Puccini, due monologhi interpretati dalla grande Giulia Lazzarini (vedi foto in alto).