Convocata la Conferenza dei Servizi per avviare l’iter di costruzione della vasca al Parco Nord
Fino al momento della stesura di quest’articolo abbiamo superato indenni una fase di piogge intense e qualcuno già afferma che le vasche sul Seveso non servono più. Altri invece dicono che le precipitazioni sono state consistenti ma non hanno assunto la forma di violenti acquazzoni ed ecco spiegato perché il Seveso ha “retto”, grazie al canale scolmatore. Noi invece ci occupiamo di capire a che punto siamo con i lavori per la realizzazione delle vasche. A Senago i lavori procedono speditamente e il cantiere sta provocando più di un grattacapo all’Amministrazione comunale e soprattutto ai cittadini. Ma si sa che quando c’è un cantiere inevitabilmente ci sono dei disagi. E la vasca al Parco Nord? Il progetto va avanti spedito, senza troppa pubblicità perché Governo, Regione, Aipo e Comune di Milano sanno che la contrarietà del Parco Nord, del Comune di Bresso e dei suoi abitanti, dell’Associazione Amici del Parco Nord, Comitato Acque Pulite e di molti fruitori del nostro gioiello verde è molto forte. Dopo un primo contatto a marzo Associazione Amici Parco Nord e Comitato Acque Pulite hanno invano cercato più volte un incontro con Marco Granelli, assessore con le deleghe al Seveso. Una delle questioni su cui prima o poi bisognerà fare chiarezza è la bonifica delle acque. È inutile girarci intorno: tutti, contrari e speriamo anche favorevoli, sanno quanto sia fondamentale restituire le acque pulite al fiume. Se le acque non fossero puzzolenti e avvelenate tutto sarebbe più facile. Qualcosa, alcuni dicono molto, è stato fatto ma non basta: il Seveso è ancora una fogna a cielo aperto. È da più di un anno che la Magistratura ha avviato un’inchiesta per accertare le responsabilità delle centinaia di scarichi abusivi che sono la maggiore causa dell’inquinamento del Seveso. Ci pare che questo tema sia sottovalutato da quelle Istituzioni che invece si sbracciano per realizzare le vasche, in particolare quella del Parco Nord. Cosa aspettano lor signori? La chiusura delle indagini della Magistratura? Non ci vuole un veggente per capire che, pur dando atto dei miglioramenti, le acque del Seveso in questo stato non sono tollerabili. C’è poi la questione, cavallo di battaglia di chi è contro le vasche di laminazione, dell’invarianza idraulica (cioè Il principio per cui la portata al colmo di piena risultante dal drenaggio di un’area deve essere costante prima e dopo la trasformazione dell’uso del suolo in quell’area). È passato un anno da quando la legge regionale imponeva alla Giunta di emanare un Regolamento che disciplinasse l’applicazione della Invarianza Idraulica. Nonostante gli impegni e le promesse non è successo nulla. Domanda: ma questa buona e lungimirante pratica interessa a qualcuno o la legge è stata emanata solo perché obbligati o per cercare di rabbonire i cittadini? Anche perché l’art. 58 bis della legge 12/2005, la legge sull’urbanistica regionale, riportava le stesse cose sull’Invarianza Idraulica ribadite lo scorso anno: l’identico inquadramento del problema, le stesse norme, le stesse parole e … lo stesso impegno, entro sei mesi, di varare il Regolamento attuativo! Se la Regione avesse dato corso e attuazione alla sua legge del 2005, non ci sarebbe stata la necessità di costruire le vasche, non ci sarebbe stato il disastro del 2014 e neppure gli altri precedenti e successivi, al massimo qualche esondazione nelle strade. Insomma sarebbe stato tutto molto più semplice da gestire. Al momento di andare in stampa veniamo a sapere che per giovedì 4 maggio il delegato del Commissario Governativo, Dario Fossati, ha convocato la Conferenza di Servizi con il seguente ordine del giorno: illustrazione sintetica del progetto; calendarizzazione dei lavori della Conferenza di Servizi. Cosa ne uscirà ce lo hanno fatto intuire i residenti del quartiere Papa Giovanni XXIII di Bresso. E ce lo hanno esternato con molta preoccupazione Associazioni, Comitati e semplici cittadini che stanno cercando di fare capire alle Istituzioni che bisogna sì mettere in sicurezza il Seveso e i residenti dei quartieri del nord Milano ma non con un opera dalla dubbia utilità e dai non pochi “effetti collaterali”. Come sempre appuntamento ai prossimi mesi per tutte le novità.