In piazza per le vittime dell’amianto

Sabato 29 aprile, il corteo partito dal Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli” a Sesto S. Giovanni ha visto sfilare tante persone. Dietro lo storico striscione del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio che recita “Per ricordare tutti i lavoratori uccisi in nome del profitto” e la bandiera rossa listata a lutto, simbolo del sangue versato dalle vittime del profitto, portata da una vittima dell’amianto, tante persone. Il corteo, accompagnato dalla Banda degli Ottoni a Scoppio, si è ingrossato sempre più. Dietro lo striscione portato dalle donne (mogli e familiari delle vittime) c’erano gli ex operai di Breda, Pirelli, Falck, Marelli, insieme all’attore e regista Renato Sarti (direttore del Teatro della Cooperativa). A seguire delegazioni di associazioni di vittime di stragi di altre città, dai lavoratori dell’amianto con il Gruppo Aiuto Mesotelioma (Lecco), l’Associazione Italiana Esposti Amianto, i lavoratori del Comune di Milano che portavano uno striscione in ricordo della lavoratrice Daniela Cavallotti morta di mesotelioma il 2 gennaio scorso, il Comitato Ambiente Salute Teatro Scala, l’Associazione “il mondo che vorrei” fondata dai familiari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio, l’Associazione Nazionale Mutilati Invalidi del lavoro, gli operai dell’Insed di Milano in lotta contro lo smantellamento della fabbrica e i licenziamenti. Presenti anche l’amministrazione Comunale di Sesto San Giovanni con il vicesindaco, insieme a Antonio Pizzinato ex segretario generale Cgil. Davanti alla lapide che ricorda i lavoratori delle ex fabbriche vittime dell’amianto, il vicesindaco ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale e il presidente del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio ha ricordato gli ultimi compagni di lavoro uccisi dal killer amianto e dal profitto nei primi mesi del 2017, affermando che tutti sapevano del pericolo e nessuno ha parlato. Lo sapevano i sindacati, l’azienda, l’assessorato alla sanità. Tutti sapevano, ma non gli operai. Il non rispetto della salute dei lavoratori, causa più di 1200 morti per infortuni sul lavoro e anche un aumento delle malattie professionali (oltre al del 24 per cento). Ogni anno sono oltre 4000 i morti per amianto in Italia, 11 ogni giorno, uno ogni due ore. •L’amianto uccide anche nel tempio della musica. Il 31 marzo al Palazzo di Giustizia di Milano presso il Tribunale è continuato il processo contro cinque dirigenti e responsabili del Teatro la Scala imputati dei reati di omicidio colposo commessi con violazione della normativa di sicurezza sul lavoro per 9 lavoratori (8 lavoratori deceduti e uno per lesioni personali colpose). In attesa dell’udienza di fine mese il 27 aprile sono comparse in Piazza della Scala nuove croci di legno per ricordarli. A posare le croci è stato il Co-mitato Ambiente e Salute formato da lavorato del teatro e la Cub, che hanno organizzato un presidio in largo Ghirighelli, di fianco al teatro, con striscioni con la scritta “Vergogna”, musica e bandiere per la giornata mondiale contro l’amianto che si celebra il 28 aprile di ogni anno. Il Comitato Ambiente Salute del Teatro Scala sulla statua di Giulio Ricordi ha posto una targa con la scritta: “In memoria del personale del Teatro alla Scala morto per amianto, uccisi dall’ignavia dei dirigenti. Il Comitato Ambiente e salute dei lavoratori. Milano 26/4/2014”. È intervenuto anche il Comitato per la Difesa della Salute di Sesto San Giovanni (che si è presentato parte civile nel processo in corso contro i dirigenti del Teatro alla Scala per la morte dei lavoratori scaligeri) che ha portato la solidarietà dei familiari dei lavoratori della Breda/Ansaldo e della Pirelli vittime dell’amianto.