“Nozze di sangue” al San Carlo alla Ca’ Granda

L’unico personaggio con un nome. È così che si chiama, infatti, uno dei protagonisti del dramma teatrale che ci propone la “Compagnia Teatrale Carlo Verga”, già rappresentato l’11 marzo scorso, e che potremo rivedere sabato 10 e domenica 11 giugno prossimi presso il Teatro Parrocchiale di San Carlo alla Ca’ Granda di Largo Rapallo 5. Nata già nel 1974, la compagnia teatrale prende il nome dal primo parroco della Parrocchia, e ha al suo attivo già tantissimi spettacoli, anche di notevole complessità, e ora si appresta a mostrarci l’ultima fatica, “Nozze di sangue” dello spagnolo Federico García Lorca. Ci spiega qualcosa di più il regista, Alessandro Avanzi, già assistente del Laboratorio Teatrale del Liceo Cremona, e della “Scuola di teatro Trebbo”, che collabora con tantissime scuole, e che incontriamo una sera, durante le prove con la Compagnia. “Nozze di sangue”: come mai un pezzo così drammatico? All’inizio del percorso di inizio anno, ho proposto alle persone della Compagnia di prepararsi su un monologo a loro scelta. Molti di loro hanno portato il pezzo di un dramma, uno dei quali era proprio tratto da quest’opera piena di passione. Allora ho capito che forse era il momento di parlare di questi sentimenti, perché nel mondo d’oggi molta gente scende a compromessi e decide di rinunciare alle proprie passioni, ai propri desideri. Sì, è vero, è stata una scelta coraggiosa: abbiamo deciso di mettere in scena le passioni, un argomento che mi sta a cuore. Quale altro tema è ricorrente? Una certa inquietudine e una sorta di aridità tengono insieme le emozioni del paesino rurale rappresentato, dove i dialoghi sono rilevanti. Per questo ho scelto una scenografia scarna, che dia risalto proprio alle azioni dei personaggi e all’immaginazione, e che esprima anche un’aridità non solo dei luoghi, con l’acqua che scarseggia, ma anche delle emozioni delle donne: la sposa, però, vuole scappare da questa aridità e Leonardo è un fiume in piena di passione, per cui essi rappresentano la diversità col loro mondo, per la quale non c’è spazio, e che porta in sé il seme della tragedia. Il titolo ci può già fornire un’idea della storia, ma di cosa si tratta precisamente? In quest’opera ogni personaggio non rappresenta solo sé stesso, ma un intero genere, per cui non si sa quale sia il nome dei personaggi, che si chiamano solo “la madre”, “lo sposo”, “la vicina”, ecc… L’unico personaggio con un nome è Leonardo. La storia narra di una giovane coppia in procinto di sposarsi; ma la madre dello sposo scopre che la futura consorte è stata già fidanzata con Leonardo, della famiglia dei Felix che le hanno già ucciso marito e figlio; e infatti il giorno delle nozze la sposa scappa nel bosco con Leonardo, che a sua volta lascia moglie e figlio, inseguiti dallo sposo… e per il finale vi invito a venire a vederci!

Info:www.facebook.com/compagniacarloverga