Sei amici in concerto alla Casa di Alex

Sei amici accomunati dalla musica, sei professionisti che non hanno voluto rinunciare alla loro passione nonostante i più disparati lavori, sei “ragazzi” che di anni ne hanno 60 e che suonano da 30. È questa la storia dei Beyond the Blues, due chitarre, un basso, un sassofono, una batteria e una voce (gli ultimi due sono i più giovani del gruppo e hanno, rispettivamente, 50 e 45 anni) che si sono ritrovati dopo tanti anni e che, complice la musica, hanno deciso di rimettersi insieme per suonare ed esibirsi. “Galeotto fu il banco dei polli arrosto dell’Esselunga – scherza Maurizio Musso, chitarrista e chirurgo della mano al Cto di via Bignami – dove, dopo 25 anni, mi sono ritrovato con l’altro chitarrista del gruppo, Maurizio Romeo”. “Frequentavamo il Cpm assieme, quando ancora prima di via Pianell si trovava a Precotto. ‘Tu suoni ancora?’, mi chiesto Maurizio. ‘Io no, ma ho tutte le chitarre… e tu?’, gli ho risposto io. ‘Io invece, grazie ai vicini clementi, mi trovo a casa mia con alcuni amici e suoniamo. Perché non vieni? Facciamo solo cose acustiche’ ”. “E così, una sera, li ho raggiunti: ci siamo subito trovati in sintonia e di lì a poco abbiamo iniziato a suonare la musica che piace a me, il blues, con alcune influenze di musica elettrica. Da quel momento li ho traviati definitivamente, e con l’arrivo del batterista abbiamo iniziato a frequentare le sale prove”. Il successo arriva però con un amico comune: “Maurizio Romeo è amico di Roberto Medolago, il quale – scherza ancora Musso – deve essere relativamente disperato perché ci ha concesso la sala della Casa di Alex per un paio di pomeriggi”. “Quest’ultimo, però, deve avere riscontrato che non siamo così malaccio e, complice un compleanno, ci ha proposto di esibirci alla Casa di Alex il prossimo 27 maggio, a partire dalle 21.30, per una festa privata”. Una serata a base di blues e rock blues elettrico, roba per veri intenditori che amano Clapton e il genere degli anni ‘70.
Ma quanto è difficile conciliare il lavoro e la passione per la musica?
“La nostra situazione è eterogenea – continua Musso – l’altro chitarrista e il bassista, infatti, sono pensionati, mentre la cantante e il batterista hanno un bambino piccolo. Per quello che mi riguarda ammetto che iniziare le prove nel tardo pomeriggio, finirle alle 22 ed essere in sala operatoria alle 8 del giorno successivo non è facile, ma c’è anche da dire che non è la regola e che quelle poche volte che succede è un sacrificio che uno fa stravolentieri. Trovarsi dopo quasi 25 anni con persone amiche che vivono vite nuove è stato ed è ancora molto commovente”.