Amianto al Teatro alla Scala Processo ai dirigenti

Il 31 maggio al Palazzo di Giustizia si è tenuta la seconda udienza del processo Amianto al Teatro alla Scala. Alcuni lavoratori e i famigliari delle vittime insieme con alcune associazioni (il Comitato Ambiente e Salute del Teatro alla Scala, il sindacato Cub Informazione Spettacolo e il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio), hanno fatto un presidio davanti al Tribunale in Corso di Porta Vittoria, per denunciare “chi sapeva e non ha tutelato i lavoratori”. Gli imputati rinviati a giudizio sono 5 dirigenti del Teatro, accusati della morte di 10 lavoratori a causa dell’amianto. Fra i deceduti a causa della fibra killer insieme agli operai, anche l’ex pianista e celebre direttore d’orchestra Edoardo Muller e una cantante, entrambi morti per mesotelioma pleurico. La fase istruttoria davanti al Giudice per le Indagini Preliminari ha fornito le prove: i lavoratori si sono ammalati in seguito all’esposizione alle fibre cancerogene proprio all’interno del teatro. Ora il processo dovrà accertare le responsabilità personali degli imputati. L’accusa formulata dal Pm Maurizio Ascione contro i dirigenti è di omicidio colposo plurimo. Secondo il Pm i dirigenti pur essendo a conoscenza della presenza dell’amianto nel Teatro e conoscendo la pericolosità mortale di queste fibre, non hanno protetto adeguatamente i lavoratori: negando le informazioni obbligatorie, non bonificando tempestivamente gli ambienti di lavoro, non fornendo adeguati mezzi di protezione. I documenti e le testimonianze dei lavoratori e dell’Ats (ex Asl) hanno accertato la presenza dell’amianto nel Teatro. Le ristrutturazioni avvenute senza la bonifica completa di tutti gli ambienti e delle attrezzature nonché le cartelle cliniche hanno reso evidente l’origine “professionale certa” di malattie mortali come il mesotelioma della pleura o il carcinoma polmonare e hanno portato all’imputazione di omicidio colposo per i manager. Durante l’udienza del 31 maggio, gli avvocati della difesa adducendo vari cavilli legali hanno chiesto al giudice di respingere tutte le richieste di costituzione di parte civile. Gli avvocati dei sindacati (Cub e Cgil) e delle associazioni hanno risposto nel merito aprendo una schermaglia giurisprudenziale. Riportiamo le dichiarazioni dell’avvocata Laura Maura che rappresenta alcune parti civili, in particolare Il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, Medicina Democratica e l’Associazione Italiana Esposti Amianto: “Con vari pretesti le difesa degli imputati hanno cercato di estromettere dal processo tutte le parti civili, in particolare quelle tre che io rappresento che sono parti civili storiche che hanno lottato anche a fianco dei lavoratori del Teatro alla Scala e quindi con tutta una serie di motivazioni anche giurisprudenziali abbiamo affermato i principi ormai noti e maggioritari sanciti dalla Corte di Cassazione. Quindi le finalità statutarie delle tre associazioni che risultano soddisfatte con specifico riferimento alla lotta contro l’amianto sia all’interno dei siti industriali così come nei luoghi pubblici come era il Teatro alla Scala. Altro requisito che abbiamo detto essere soddisfatto è l’attività concreta che è stata svolta dalle tre associazioni, sia a livello nazionale sia a livello territoriale, e ultimissimo requisito quello della costituzione dal punto giuridico delle tre associazioni in data antecedente alla commissione dei fatti reato. L’8 settembre, il Tribunale deciderà quali delle parti civili saranno ammesse e quali eventualmente no”. • Morti per amianto alla Breda/Ansaldo: si avvicina la sentenza. È ormai finita la fase dibattimentale del processo che vede imputati i manager dell’azienda di Viale Sarca 336. Al termine della sua requisitoria, il Pm Nicola Balice ha chiesto condanne dai 2 ai 4 anni e 11 mesi per 8 manager (7 dirigenti del Consiglio di Amministrazione e un ex direttore di produzione della fabbrica), tutti in carica nel periodo compreso tra il 1973 e il 1985 della Breda Termomeccanica/Ansaldo/Finmeccanica di Milano, imputati della morte per amianto di 12 lavoratori. Il 6 e il 15 giugno la parola passa alle difese degli imputati e dopo le repliche del pm, il giudice dott. Simone Luerti della 9° Sezione Penale del Tribunale di Milano, emetterà la sentenza.