Ovvero come migliorare la qualità delle case in cooperativa

Uso spesso questo spazio per raccontare le leggi più importanti che vengono approvate. Credo però sia anche utile, quando è possibile, rendere conto dei risultati che si sono ottenuti grazie a quelle leggi. In questi giorni il Servizio studi della Camera in collaborazione con il Cresme (Centro ricerche economiche e sociali del mercato dell’edilizia) ha presentato un rapporto sugli effetti prodotti dagli incentivi fiscali per gli interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico e ristrutturazione edilizia, i famosi ecobonus. I dati confermano la bontà di una scelta, che in questa legislatura è stata rafforzata, che prevede detrazioni fiscali del 50% per gli interventi che vanno dalla sostituzione degli infissi o delle caldaie fino a interventi di riqualificazione globale. In particolare il 2016 è stato l’anno in cui si è verificato un vero e proprio record per numero di interventi e investimenti attivati grazie agli ecobonus; si parla di 17 milioni di interventi e di quasi 30 miliardi di investimenti con un aumento del 16% rispetto al 2015. Sono dati molto importanti per almeno 3 ragioni. Primo: in questo modo negli anni le famiglie (più di 14 milioni di contribuenti hanno richiesto e ottenuto le detrazioni fiscali) sono state messe nelle condizioni di migliorare la qualità e l’efficienza energetica di una parte importante del patrimonio edilizio italiano, producendo risparmio energetico e minori consumi. Secondo: si è prodotto un processo che, migliorando la tenuta termica degli edifici e modificando i sistemi di riscaldamento a beneficio di quelli meno inquinanti, ha ridotto l’inquinamento e l’uso dei combustibili fossili (cosa ulteriormente rafforzata dalle detrazioni del 65% per chi usa energie rinnovabili) migliorando le condizioni ambientali. Terzo: in questa lunga crisi economica il gran numero di interventi incentivati dagli ecobonus ha consentito al settore dell’edilizia di sopravvivere e garantito tanti posti di lavoro (243000 l’anno secondo il rapporto). Inoltre per far fronte a questi interventi le stesse aziende hanno dovuto investire su innovazione e professionalità migliorando il loro patrimonio e la loro competitività. La positività di questi dati è evidente e fa ben sperare per il futuro. Da quest’anno gli incentivi, finora riservati ai singoli appartamenti, sono stati estesi anche alle opere di ristrutturazione di interi condomini a patto che rispettino i criteri di miglioramento dell’efficienza energetica e da qui potranno arrivare altre buone notizie per la qualità del nostro patrimonio edilizio, per il nostro ambiente e per i risparmi delle famiglie sulle bollette energetiche. Parlando di interventi per migliorare la qualità delle case, colgo l’occasione per due considerazioni sul recente rinnovo degli organismi della Cooperativa Abitare che ha un ruolo tanto importante nella nostra zona. Intanto credo vada riconosciuta alla Cooperativa la volontà di allargare il più possibile il coinvolgimento e la partecipazione dei soci alle decisioni. La scelta delle primarie ha consentito a tanti di votare per il CdA e questo è sicuramente un fatto che rafforza i valori e il senso stesso della cooperazione. Valori che, sono sicuro, la nuova presidente Emilia Viero, a cui faccio tanti auguri di buon lavoro, saprà custodire e difendere. Insieme ai complimenti e agli auguri di buon lavoro per il nuovo CdA mi sento di ringraziare di cuore Silvio Ostoni che in questi anni, complicati per l’economia e per l’edilizia, in cui si doveva stringere la cinghia, ha guidato la Cooperativa mantenendo un rapporto positivo di fiducia coi soci come le stesse primarie hanno confermato. Sono certo che Silvio resterà una risorsa importante per Abitare.