I gestori dei pazienti cronici e fragili lombardi non saranno più i medici ma i manager
Con due delibere, la n. 6164 del 3 gennaio e la n. 6551 del 4 maggio 2017, la Giunta Maroni, senza nemmeno una discussione in Consiglio Regionale, sta modificando pesantemente l’assistenza sanitaria in Lombardia. Destinatari circa 3.350.000 cittadini “pazienti cronici e fragili” suddivisi in tre livelli a seconda della gravità della loro condizione clinica. Questi cittadini riceveranno in autunno una lettera in cui la Regione li inviterà a scegliersi un “gestore” cui affidare, attraverso un “Patto di Cura”, un atto formale con validità giuridica, la gestione della propria salute. Il gestore potrà essere loro consigliato dal medico di famiglia o scelto autonomamente da uno specifico elenco. Il gestore, seguendo le linee guida predisposte dalla Regione, predisporrà il Piano di Assistenza Individuale (Pai) ovvero visite, esami e interventi ritenuti necessari per gestire la sua patologia. Il medico di famiglia può eventualmente integrare il Pai, provvedendo a darne informativa al Gestore, ma non modificarlo essendo il Pai in capo al Gestore. La Regione ha individuato 65 malattie, per cui ha stabilito un corrispettivo economico da attribuire al gestore a secondo della patologia presentata da ogni persona da lui gestita. Se il gestore riuscirà a spendere meno della cifra attribuitagli dalla Regione potrà mantenere per sé una quota dell’avanzo. In poche parole ogni malattia ha un costo, come avviene con i rimborsi Drg previsti agli ospedali per ogni prestazione erogata; se alla fine dell’anno spendo meno, magari perché faccio fare al paziente qualche esame o cura in meno, una parte del risparmio me la tengo. È facile immaginare che nelle scelte dei gestori conterà maggiormente il possibile guadagno piuttosto che la piena tutela della salute del paziente, il quale potrà cambiare gestore ma solo dopo un anno. Scomparirà ogni personalizzazione del percorso terapeutico e ogni rapporto personale tipico della relazione con il medico curante, il quale viene quindi privato di qualunque ruolo, sostituito da un manager e da una Società, Non stupisce quindi la levata di scudi dei camici bianchi che hanno presentato ricorso al Tar contro tali delibere di Giunta che di fatto aggiungono un ulteriore e pesantissimo tassello verso la sanità privata e il sistema dei rimborsi assicurativi. Appuntamento al prossimo mese perché su un tema così importante, che impatta pesantemente su tantissimi cittadini, vogliamo andare fino in fondo.