I niguardesi: “Contro la criminalità il segreto è una buona amministrazione”
“Che le cose siano così, non significa che debbano sempre andare così. Solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare. Ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”. Sono parole pronunciate da Giovanni Falcone, il quale aveva individuato uno degli ostacoli che rendevano ancora più difficile la lotta alla mafia: l’incapacità (o l’impossibilità) di esporsi e di fare qualcosa in prima persona. Proprio all’indomani del 25° anniversario dell’assassinio del magistrato siciliano (23 maggio 1992) incontriamo una persona che, invece, ha deciso di fare qualcosa: Stefano Morara, fondatore e presidente della Civitas Virtus fondata in seguito all’incendio doloso al centro sportivo Iseo del 2011: “Passavo in macchina con mia figlia che, guardando i danni provocati al palazzetto da un attentato mafioso, mi ha espresso tutta la sua indignazione. E io, come padre, non potevo lasciarla cadere nel vuoto anche perché, qualche tempo prima, aveva suscitato interesse la vicenda dell’assessore regionale Domenico Zambetti (condannato a 13 anni e mezzo per aver acquistato dalla ‘ndrangheta 4mila voti per le elezioni del 2010, ndr)”. • La preoccupazione dei commercianti Così è nata Civitas Virtus, che si pone l’obiettivo di sensibilizzare le coscienze sul tema della criminalità di stampo mafioso attraverso, tra gli altri, incontri nelle scuole, visite ai beni confiscati, attività in collaborazione con associazioni antimafia. Lo scorso anno Civitas Virtus, insieme a un gruppo di ricercatori dell’Università di Torino, ha promosso una ricerca che ha coinvolto, con questionari anonimi, i commercianti di Affori-Bruzzano, Niguarda- Pratocentenaro, Isola-Garibaldi. “Quando ho visto i risultati (la presentazione è avvenuta alla presenza del procuratore aggiunto di Catanzaro, Nicola Gratteri, ndr) mi hanno colpito la mancata conoscenza di alcune forme di tutela previste dalla legge, come il fondo anti-usura e la protezione dei testimoni, e la sfiducia nelle istituzioni. Però oltre l’80% degli intervistati ritiene che riqualificazione, decoro urbano e una buona amministrazione locale possano tenere lontana la criminalità. Se c’è dialogo tra cittadini e amministrazione pubblica, infatti, si rompe il circolo vizioso della sfiducia e il terreno, inevitabilmente, diventa meno fertile per la criminalità”. • Pellegrini: “Siamo pronti a collaborare” Un territorio sano, quindi, è il primo (e fondamentale) passo per tenere lontana la criminalità. Che ne pensano le istituzioni? “Il problema, in alcuni nostri quartieri, esiste, inutile negarlo, anche se segnalazioni di questo tipo non ne ho mai ricevute – risponde Andrea Pellegrini, Assessore municipale alla Sicurezza -. Noi, comunque, siamo aperti a collaborare con tutte le associazioni interessate ad affrontare temi legati alla sicurezza, compatibilmente con la nostra capacità di azione che, in molti casi, è limitata. Come avvenuto con altre tematiche, comunque, staremo attenti e ci faremo sentire”.