La riqualificazione degli Scali di Farini e Greco Intervista esclusiva all’assessore Maran

Scali Ferroviari: parla in esclusiva con “Zona Nove” Pierfrancesco Maran, assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura al Comune di Milano.
Prima di tutto facciamo la cronistoria di quanto successo fino a poco più di un anno fa.

Sono quasi 20 anni che si parla dellesigenza di riqualificare i 7 scali ferroviari dismessi di Milano. Si tratta di ampie aree degradate della città, per la maggior parte di proprietà di Ferrovie dello Stato, che insieme ricoprono una superficie di oltre un milione di mq, e che con un adeguata pianificazione urbanistica si trasformeranno in nuovi quartieri, garantendo una ricucitura territoriale tra quelli esistenti. A partire dal 2005 il Comune di Milano, Fs e Regione Lombardia hanno iniziato a definire gli obiettivi e il percorso per la trasformazione delle aree e per il potenziamento del sistema ferroviario. Il primo accordo di Programma risale al 2008, con l’amministrazione Moratti. Con la mancata approvazione del Pgt e il cambio di Amministrazione, sotto la Giunta Pisapia abbiamo lavorato duramente per modificare in meglio l’accordo che ormai era decaduto, andando a migliorare le previsioni di verde pubblico e housing sociale e riducendo le volumetrie.
Sul finire della Giunta Pisapia è stato firmato un accordo con Ferrovie dello Stato per ripensare queste enormi lande desolate. Poi però il Consiglio Comunale ha affossato il tutto.
È stato un momento molto difficile. Eravamo a fine mandato e questo “incidente di percorso”, come allora lo definì il sindaco Pisapia, fu un duro colpo, anche perché avevamo raggiunto con FS e Regione un buon accordo che finalmente avrebbe permesso di avviare uno dei più grandi piani di rigenerazione territoriale in Europa.
E si arriva agli ultimi sviluppi. Il sindaco Sala, poco dopo il suo insediamento, riavvia questo strategico progetto per ridisegnare la Milano del futuro. Ricordiamone i punti distintivi.
Siamo partiti da un accordo bocciato ma buono, con l’obiettivo di trovare, insieme alla città, margini di ulteriore miglioramento. Per questo abbiamo avviato un ampio percorso di partecipazione, che ha coinvolto cittadini, istituzioni, associazioni, portatori d’interessi, A settembre abbiamo avviato il dibattito in Consiglio Comunale, con una delibera di iniziativa consiliare, votata senza contrari, che ha individuato i temi prioritari e di interesse strategico per lo sviluppo sostenibile delle aree. Abbiamo fatto incontri nei Municipi e in diverse sedi istituzionali. A dicembre insieme a Fs e con il patrocinio di Regione Lombardia abbiamo dato vita a un workshop di 3 giorni allo scalo Farini i cui frutti si sono visti ad aprile, con l’esposizione degli scenari al Fondo Corsa di Porta Genova. Finora oltre 60mila persone hanno preso parte a questo percorso di partecipazione.
Il 7 aprile Fs Sistemi Urbani e Comune hanno presentato i cinque scenari di progetto per i sette scali ferroviari, predisposti dai gruppi incaricati. Quali sono i tratti salienti di queste proposte in particolare per Farini e Greco che impattano in modo significativo sulla zona 9?
I cinque scenari, realizzati da 5 team multidisciplinari internazionali incaricati da Ferrovie dello Stato, pur declinati in modalità differenti, mettono al centro la valorizzazione del verde, la sostenibilità ambientale, il mix sociale e il sistema di mobilità. Sullo Scalo Farini, che da solo ricopre la metà delle aree da riqualificare, è stata ipotizzata la realizzazione di una grande area verde paragonabile al Parco Sempione. Per Greco c’è chi ha pensato a un centro ludico, con passerelle pedonali. Uno degli obiettivi dell’accordo poi è realizzare una linea di treni di superficie leggera che colleghi gli scali, integrandosi con il sistema di mobilità esistente.
Dagli scenari possibili alla riqualificazione delle aree il passo non è breve, sia per la dimensione delle aree sia per l’enorme mole di investimenti economici. Quando possiamo attenderci la posa della prima pietra?
Entro l’estate vogliamo chiudere l’accordo con Ferrovie dello Stato e Regione Lombardia. Dopo l’approvazione in Consiglio Comunale si procederà con i concorsi e la redazione dei Piani Attuativi che andranno a definire nel dettaglio le funzioni da realizzare in ogni singolo scalo. Nel frattempo si procederà con l’assegnazione delle aree per utilizzi temporanei, in modo che si realizzino subito dei servizi utili per i quartieri e per la città. Però è anche importante ricordare l’occasione che abbiamo di fronte. Guardiamo ad esempio lo scalo Farini e iniziamo a immaginarlo come sarà: con un parco di dimensioni comparabili ai giardini Montanelli.