“La cooperativa è solida e il nuovo CdA lavorerà nel segno della continuità”

Intervista esclusiva al nuovo Presidente di Abitare Emilia Viero

Presidente Emilia Viero, alla luce dei risultati delle Primarie che hanno visto coinvolti i soci di Abitare, lei è il nuovo Presidente di Abitare. Analizziamo l’esito della tornata elettorale: i soci hanno votato la continuità o la discontinuità?
Dal voto emerge chiaramente che i soci hanno votato una piena continuità con la gestione precedente, confermando ben sette dei consiglieri esistenti e introducendo due figure non certo nuove per Abitare: Vincenzo Vita, già consigliere tra i fondatori di Abitare e Grazia Morelli, il cui grande tributo elettorale dimostra quanto i Soci siano affezionati a una figura femminile da anni presente nella nostra struttura.
Lei nel precedente CdA era il vice di Silvio Ostoni: il passaggio di consegne è stato un avvicendamento già previsto o il voto dei soci è giunto in parte inaspettato?
È normale che in un team, che opera in un ambiente cooperativo, si favorisca l’avvicendamento, privilegiando non solo il candidato che raccoglie il maggior numero di voti, ma anche quello che possa rappresentare in maniera più uniforme la pluralità dei Soci, intesa come quartiere, genere e provenienza.
Abbiamo visto che l’ex Presidente Silvio Ostoni resta, forte della sua esperienza e competenza, nel CdA.
Silvio rappresenta uno dei punti di forza dell’esperienza cooperativa: durante il precedente mandato ha saputo consolidare la posizione finanziaria di Abitare e chiudere molte vecchie partite rimaste aperte. Ora inizia una nuova fase di costruzione e di organizzazione di questa grande realtà.
Facciamo un bilancio di inizio mandato ovvero ci descriva lo “stato di salute” di Abitare: punti di forza e di debolezza.
Lo stato di salute di Abitare è certamente buono: la nostra posizione finanziaria è tra le migliori del mondo della cooperazione e ci permette di guardare con serenità al futuro. I nostri punti di forza sono prima di tutto i nostri Soci, che si identificano fortemente in questa cooperativa e poi il nostro ingente patrimonio immobiliare, proveniente dalla tre cooperative fondatrici, ben mantenuto e valorizzato, che costituisce la miglior garanzia di continuità. Certo qualche debolezza non manca: ad esempio l’età avanzata dei nostri soci ci costringe a una progressiva sostituzione del prestito sociale con i finanziamenti bancari.
Su quali aspetti concentrerà il suo lavoro per i prossimi anni? Dove dovrà cambiare Abitare per superare le sfide che si stanno delineando all’orizzonte?
La grossa sfida è quella di coinvolgere sempre più i soci – soprattutto giovani – nella vita della Cooperativa, che non è fatta solo di abitazione, ma anche di eventi culturali, sociali, educativi, ricreativi, assistenziali che richiedono la collaborazione e la partecipazione di tutti per non trasformarci in un semplice condominio. Per il futuro dovremo saper rispondere a un bisogno abitativo mutevole, con orizzonti temporali sempre più brevi e caratterizzato dalla necessità di integrare sempre meglio culture differenti.
Cosa si sente di dire ai tanti soci residenti e prestatori? Abitare è una realtà solida in grado di rispondere ai bisogni dei veri e unici “padroni” della Cooperativa?
Mi sento di rassicurare i Soci residenti e prestatori sulla solidità finanziaria della Società e sulla massima attenzione posta dal Consiglio sui costi e sul livello di servizio che offriamo. Abitare è una realtà molto solida, che guarda non solo all’interesse dei soci attuali ma anche di quelli che seguiranno, con la stessa cura e solidarietà intergenerazionale che hanno usato i nostri padri fondatori.
Qualche “zona d’ombra” ci pare di vederla: insufficiente partecipazione del corpo sociale alla vita e alle decisioni della Cooperativa, alcune decisioni prese dal precedente CdA, mancata valorizzazione dei terreni di proprietà, emblematici i casi di via Passerini e Cesari. Ci stiamo sbagliando o sono temi su cui avvierete un’attenta riflessione?
La partecipazione del corpo sociale non è mai abbastanza, ma le elezioni primarie e la successiva assemblea dei soci hanno visto una grande partecipazione di persone, certo superiore alle precedenti e a quella di molte cooperative di dimensioni simili alle nostre. Inoltre per coinvolgere maggiormente i soci nelle decisioni che li riguardano, molti interventi di tipo migliorativo sono sottoposti a consultazione scritta dove, con grandissima adesione, i Soci hanno modo di esprimere il loro parere. In questo momento stiamo giusto raccogliendo l’opinione dei soci su almeno quattro temi, mentre siamo reduci da una quindicina di incontri di quartiere per illustrare il bilancio e raccogliere i commenti. Per quanto riguarda le aree di via Passerini e di via Cesari, esse sono oggetto di massima attenzione da parte del Consiglio: per l’area di Via Passerini è in stadio avanzato il processo di autorizzazione che porterà alla costruzione di un complesso residenziale, molto ben integrato nel contesto e che finalmente permetterà la riqualificazione di un punto nevralgico del quartiere di Niguarda. Per quanto riguarda l’area di via Cesari, va ricordato che essa è da sempre sottoposta a severi vincoli paesaggistici imposti dal Parco Nord, che rendono di difficile attuazione qualunque tipo di intervento. Per questa ragione il Consiglio ha effettuato una svalutazione del suo valore a bilancio per adeguarlo al presunto valore di mercato.
Abitare vive in simbiosi con i quartieri, Niguarda, Affori e Dergano per fare tre esempi nei quali è presente. Chiudersi a riccio, riducendo il coinvolgimento di chi sta intorno alle case della Cooperativa, sarebbe una scelta deleteria. Come pensa di valorizzare questo proficuo scambi di esperienze? Continuerete ad investire, compatibilmente con le esigenze di bilancio, in cultura, socialità e servizi alla persona?
Abitare non ha mai smesso di investire in cultura e in servizi alla persona, anzi tali sforzi sono stati meglio organizzati attraverso il patrocinio alla nostra associazione Insieme nei Cortili, che segue per conto di Abitare tutte le attività di tipo ricreativo e di aggregazione sociale e di educazione dei giovani. Il Centro Culturale, il Teatro della Cooperativa e il Circolo Calvino rappresentano i nostri fiori all’occhiello per la divulgazione culturale, mentre la collaborazione con l’organizzazione Filo di Arianna ci permette di essere più vicini ai soci in difficoltà. Ad esempio, abbiamo da poco concluso un importante censimento delle persone che, per diverse ragioni (solitudine, difficoltà economica, malattia, carichi familiari,…) hanno bisogno di supporto e di maggiore attenzione.

Emilia Viero Manicone, ragioniere, pensionata. Esperienze professionali: dirigente settore amministrativo bancario. Esperienze cooperative: dal 2013 Consigliere di Amministrazione di Abitare; dal 2015 Vice Presidente di Abitare.