Milano e la rigenerazione urbana: 500 milioni di euro in 5 anni

La rigenerazione urbana si realizza riqualificando edifici, piazze, strade e, per poter portare a termine questa necessaria sfida, come Amministrazione Comunale abbiamo previsto un investimento quinquennale di più di 300 milioni di euro.
Certamente occorre tempo per realizzare un simile piano ed é per questo che, nel frattempo, in fase di approvazione del Bilancio, in Consiglio Comunale abbiamo approvato un emendamento straordinario con cui si é chiesta la valorizzazione di progetti “nati dal basso” con lo scopo di rendere i quartieri luoghi più vitali, solidali, aperti alle diversità e alle contaminazioni reciproche di culture, stili ed opportunità sociali, nel rispetto reciproco e nell’attenzione alle regole. Certamente occorre tempo per realizzare un simile piano ed é per questo che, nel frattempo, in fase di approvazione del Bilancio, in Consiglio Comunale abbiamo approvato un emendamento straordinario con cui si é chiesta la valorizzazione di progetti “nati dal basso” con lo scopo di rendere i quartieri luoghi più vitali, solidali, aperti alle diversità e alle contaminazioni reciproche di culture, stili ed opportunità sociali, nel rispetto reciproco e nell’attenzione alle regole.
Per fare in modo che gli interventi dell’Amministrazione comunale potessero essere davvero efficaci è stato necessario inserirli nel quadro di processi di attivazione economica, sociale e culturale e lavorare sulla qualità dei luoghi e delle strutture. In quest’ottica, e coerentemente con gli impegni assunti con il Piano Periferie, abbiamo deciso di sostenere progetti multidisciplinari, quali iniziative culturali, sportive, educative, formative, economiche e di animazione territoriale, e lanciato il “Bando alle Periferie” con un finanziamento complessivo pari a 540mila euro per progetti di rigenerazione urbana nei cinque ambiti strategici di Giambellino-Lorenteggio, Corvetto-Chiaravalle- Porto di Mare, Adriano-Padova-Rizzoli, Niguarda-Bovisa e Qt8- Gallaratese. Il Bando ha avuto come obiettivo quello di sostenere due macro-tipologie di progetti: iniziative culturali, sportive, educative, formative e più complessivamente di animazione territoriale; percorsi volti alla creazione di organizzazioni di comunità, creazione o rafforzamento di reti sociali, con particolare attenzione all’inclusione di comunità tradizionalmente poco incluse nella vita pubblica sociale ed economica.
Una vera e propria chiamata all’azione a cui il tessuto associativo milanese ha risposto con entusiasmo: sono stati presentati 150 domande di contributo, ossia 150 progetti di Associazioni locali, cooperative sociali e operatori culturali che operano nei vari quartieri. Solo all’apertura delle buste avremo i dettagli sulla composizione dei parternariati, ma dalle tante richieste di informazioni pervenute agli uffici comunali è già possibile esprimere soddisfazione per la costruzione di reti multidisciplinari e non scontate.
I progetti saranno ora valutati da una commissione composta da dirigenti e funzionari del Comune di Milano, afferenti alle Direzioni Periferie, Politiche Sociali, Economia Urbana, Educazione, Servizi Civici, Partecipazione e Sport, Cultura. L’obiettivo è che la commissione termini i propri lavori entro un mese, pubblicando la graduatoria e i progetti finanziati in modo tale che si passi alla realizzazione dei progetti con un beneficio diretto ai quartieri che saranno coinvolti e ai cittadini. Inoltre, per cercare di garantire una sana integrazione e un condiviso rispetto delle regole che permettano a tutti di vivere e utilizzare gli spazi nel miglior modo possibile, la Giunta Comunale ha approvato due interessanti progetti.
Il primo prevede l’avvio di stages per ragazze e ragazzi madrelingua da affiancare ai vigili di quartiere. Il tutto grazie alla collaborazione con Università degli Studi di Milano, Università Bocconi, Università degli Studi di Milano Bicocca, Università Cattolica del Sacro Cuore, Gli stagisti dovranno possedere lauree in materie giuridiche, umanistiche, management pubblico, comunicazione sociale, mediazione linguistica, scienze sociali, scienze dell’educazione, psicologia o scienze della comunicazione e saper parlare fluentemente almeno una lingua tra lo spagnolo, il portoghese, l’arabo, il cinese o lingue slave. La loro formazione sarà integrata con uno specifico corso che si svolgerà presso la scuola del corpo della Polizia Locale di Milano, per l’acquisizione di competenze attinenti alla rete di servizi della Pubblica Amministrazione, il sostegno e la diffusione della cultura della legalità, delle regole amministrative urbane e la loro applicazione.
Il secondo progetto, invece, poggia su un accordo di collaborazione con i Consolati dell’America Latina e dei Caraibi che punta alla promozione di progetti che favoriscano l’integrazione e la coesione sociale, lo sviluppo economico e la prevenzione. Il progetto prevede di realizzare iniziative che riguardino discipline culturali, artistiche e sportive e l’individuazione di luoghi adeguati in cui svolgere in sicurezza queste attività; verranno fornite alle famiglie informazioni dettagliate sui servizi sociali e di orientamento presenti in città e sulle regole amministrative in vigore, ad esempio sul corretto utilizzo delle aree verdi, le disposizioni per gestire attività commerciali e di impresa, il consumo di bevande alcoliche, la raccolta differenziata dei rifiuti.
Questi programmi sono legati dall’idea che tutti coloro che vivono in una comunità sono tenuti al rispetto delle regole e che la condivisione delle responsabilità di tutti i cittadini milanesi, di prima e seconda generazione, rende questa città più sicura.