Scali ferroviari: via libera del Consiglio Comunale all’accordo di programma. Al via la Milano (e la Zona 9) del futuro

Area dello Scalo Farini-scali milano.vision

Il 13 luglio con 34 voti favorevoli, 4 contrari e nessun astenuto, il Consiglio Comunale ha ratificato l’Accordo di Programma sottoscritto tra Comune di Milano, Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato Italiane con Rete Ferroviaria Italiana e Fs Sistemi Urbani e Savills Investment Management Sgr (proprietaria di una porzione di area all’interno dello scalo Farini) per la riqualificazione, che sarà realizzata nei prossimi dieci anni, delle stazioni abbandonate. Un anello verde e sostenibile che attraversa tutta la città di Milano: è la Circle Line, grande parco urbano che sorgerà sulle ceneri di sette scali ferroviari dismessi. Saranno disponibili 97 milioni di euro per la realizzazione delle stazioni di Tibaldi, Romana, Dergano (previo studio di fattibilità) e Stephenson, perché la Circle Line manterrà la sua funzione ferroviaria. Anche se le linee ferroviarie non saranno più un elemento di divisione tra i quartieri perché saranno create connessioni ecologiche lungo i binari ferroviari. L’Accordo, una delle più grandi sfide di riqualificazione urbanistica in Europa, pari a una superficie di oltre un milione e 200mila mq e un affare immobiliare stimato in oltre un miliardo di euro, prevede di destinare almeno il 65% della superficie territoriale totale, pari a oltre 675mila mq, ad aree verdi e spazi pubblici, oltre alla realizzazione di circa 200mila mq di connessioni ecologiche lungo i binari ferroviari. Tutti gli scali dovranno avere almeno il 50% delle aree a verde. Allo Scalo Farini nascerà il terzo più esteso della città e a San Cristoforo un’oasi naturalistica di 140mila mq (pari al 100% della superficie totale dello scalo). L’Accordo prevede un indice di edificabilità medio dello 0,65. Almeno il 30% (di cui 40% in locazione) del costruito sarà destinato ad housing sociale (23%, compresi circa 370 alloggi a canone sociale) ed edilizia convenzionata ordinaria (7%), mentre il 32% delle volumetrie complessive saranno destinate a funzioni non residenziali. La quota massima prevista per la realizzazione di edilizia residenziale libera è limitata al 38% dell’edificabile. L’Accordo delinea inoltre vocazioni funzionali per i singoli scali: oltre all’oasi naturalistica a San Cristoforo, si prevedono funzioni legate alla moda e al design a Porta Genova, un grande parco unitario a Farini, che potrà ospitare anche funzioni pubbliche, attività connesse al mondo universitario a Lambrate e Greco, attività di natura culturale e connesse al distretto dell’agricoltura innovativa a Porta Romana. Gli investimenti legati all’urbanizzazione delle aree ammontano a 214 milioni di euro: 133 milioni sono gli oneri di urbanizzazione stimati, 81 milioni gli extraoneri destinati alla realizzazione di opere di accessibilità e riconnessione delle aree. “È un momento storico per la città di Milano – dichiara l’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran -. Dopo decenni di discussioni finalmente possiamo avviare il grande piano di rigenerazione e ricucitura urbana che la città aspetta da molto tempo. Ringrazio il Consiglio Comunale che in questi mesi ha contribuito ad individuare gli obiettivi qualificanti dell’accordo. Da qui al 2030 vedremo nascere nuovi quartieri verdi, sostenibili, dotati di servizi e alloggi adeguati, sottraendo al degrado oltre 1.250.000 mq di aree ed eliminando le cesure tra centro e periferia. Penso si tratti di un buon accordo, frutto di un percorso partecipato che ha visto il coinvolgimento di oltre 60mila persone, che creerà nuovi quartieri senza snaturare l’identità di Milano, che renderà efficienti le connessioni trasportistiche rendendo la città più accessibile e sostenibile.”